Il governatore della Banca centrale della Corea del Sud si è dichiarato non contrario all’emissione di una stablecoin ancorata al won, pur esprimendo preoccupazione riguardo alla gestione del cambio estero del token.
Durante una recente conferenza stampa, il governatore della Bank of Korea, Rhee Chang-yong, ha affermato:
"L'emissione di una stablecoin legata al won potrebbe facilitarne lo scambio con stablecoin ancorate al dollaro, anziché ridurne l’utilizzo. [...] Tuttavia, ciò potrebbe aumentare la domanda di stablecoin in USD, rendendo più complessa la gestione del forex."
Rhee ha rilasciato queste dichiarazioni mentre il neoeletto presidente sudcoreano Lee Jae-myung sta portando avanti, esattamente come promesso in campagna elettorale, una regolamentazione più stringente per le criptovalute.
In questo momento, le riserve forex della Corea del Sud sono in calo. Secondo i dati della Bank of Korea, le riserve in valuta estera sono passate da 415,6 miliardi di dollari a fine dicembre a 404,6 miliardi a fine maggio: un calo di 11 miliardi in soli sei mesi.
Un ambiente normativo più crypto-friendly
Il 10 giugno, il Partito Democratico del presidente Lee ha presentato il Digital Asset Basic Act, che consentirebbe a società con un capitale minimo di 368.000$ di emettere stablecoin. Queste aziende dovranno garantire riserve sufficienti per coprire i rimborsi e ottenere l’approvazione della Financial Services Commission (FSC), l’autorità di regolamentazione finanziaria del Paese.
USDT e USDC dominano il mercato delle stablecoin
Secondo DefiLlama, attualmente le stablecoin agganciate al dollaro statunitense dominano il mercato: Tether (USDT) è in testa con un market cap di 156 miliardi di dollari, seguita da USDC di Circle con 61 miliardi.
Ma la stablecoin legata all’euro (EURC) di Circle sta rapidamente guadagnando terreno, con una capitalizzazione di 203 milioni di dollari (+156% dall’inizio dell’anno).