Mercoledì, il governo sudcoreano ha presentato un emendamento per introdurre una tassa sui profitti derivanti dal trading di criptovalute.

Dopo un preavviso legislativo fino al 21 gennaio, l’emendamento verrà probabilmente attuato a febbraio, come segnalato da Asia Today. Tuttavia, la Corea inizierà a imporre la tassa sulle criptovalute solo nel 2023.

La proposta introdurrà una varietà di imposte aggiuntive sulle plusvalenze, con un programma di tassazione progressivo per i profitti nel trading di titoli azionari. Per i detentori di criptovalute, chiunque abbia una rendita annuale superiore a 2,5 milioni di won (2.300$) verrà tassato al 20%. La soglia è molto più bassa rispetto a quella definita per i profitti dal trading di azioni, che verranno tassati solo se superiori a 50 milioni di won (46.000$).

Per le criptovalute possedute prima dell’inizio del programma di tassazione, le autorità considereranno il prezzo di mercato più alto immediatamente prima del 2021 o il prezzo di acquisizione effettivo.

Il regime fiscale proposto è stato posticipato diverse volte nel 2020. In seguito alla pressione di sostenitori locali delle criptovalute, il governo ha inizialmente rinviato l’implementazione al 2022. Ora, il governo sembra aver stabilito la data definitiva, aggiungendo un ulteriore ritardo.

Sebbene la relativa popolarità delle criptovalute in Corea del Sud sia diminuita in seguito al bear market del 2018, come dimostra la chiusura di Binance Korea, il paese rimane un polo importante per l’adozione crypto.

Il governo sudcoreano ha appoggiato una varietà di iniziative basate su blockchain nei contesti dell’identità digitale e del voto su blockchain. Inoltre, ha designato il grande centro urbano di Busan per divenire una “città blockchain,” anche se alcuni report suggeriscono che tale classificazione è priva di sostanza.

Allo stesso tempo, il governo ha adottato una posizione rigida per determinate classi di crypto asset, richiedendo a molti exchange locali di rimuovere le privacy coin. Inoltre, ha messo i dirigenti dell’importante exchange locale Bithumb sotto inchiesta per presunta frode.