Square, popolare gestore di pagamenti fondato dal CEO di Twitter Jack Dorsey, nella prima metà di quest'anno ha generato un profitto di oltre 70 milioni di dollari: ieri la compagnia ha rivelato la propria relazione trimestrale alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.
In particolare, grazie allo scambio della criptovaluta l'azienda ha ottenuto un utile netto di ben 37 milioni di dollari durante il secondo trimestre dell'anno, e di 34 milioni nel trimestre precedente. La possibilità di acquistare e vendere Bitcoin, in maniera semplice e veloce attraverso l'applicazione Square Cash, è stata implementata a febbraio, suscitando reazioni molto positive tra la comunità.
"Supportiamo il Bitcoin perché lo consideriamo un percorso a lungo termine verso un più ampio accesso finanziario per tutti. Questo è soltanto il primo, piccolo passo", aveva scritto al tempo Dorsey su Twitter.
Da allora, la compagnia ha lavorato duramente per eliminare qualsiasi ostacolo normativo in giurisdizioni come quella di New York, acquisendo a giugno una BitLicense e permettendo a tutti i residenti di effettuare transazioni in Bitcoin nel pieno rispetto della legge.
La visione rialzista di Dorsey è tuttavia in contraddizione con le politiche adottate da Twitter, che quest'anno, assieme ai colossi della rete Facebook e Google, ha completamente bandito dalla piattaforma gli annunci pubblicitari legati al settore delle criptovalute.
I reali profitti generati dal Bitcoin rimangono tuttavia relativamente bassi, in quanto le entrate sono quasi equivalenti ai costi di mantenimento: una situazione rimasta purtroppo invariata da maggio.