Secondo un nuovo studio pubblicato da eToro e Imperial College, le criptovalute come il Bitcoin (BTC) soddisfano già uno dei tre criteri del denaro, e possiedono il potenziale di diventare uno strumento di scambio estremamente popolare.

Il resoconto, intitolato "Criptovalute: Superare le Barriere verso la Fiducia e l'Adozione", è stato scritto dal professor William Knottenbelt dell'Imperial College London e dal dottor Zeynep Gurguc dell'Imperial College Business School. Il documento afferma che le criptovalute sono "la naturale evoluzione" del denaro, e che potrebbero diventare il principale strumento di pagamento "entro i prossimi dieci anni".

Lo studio spiega che le monete digitali rispettano già una dei tre principi fondamentali del denaro tradizionale, in quanto possono essere utilizzate per conservare valore. Non svolgono tuttavia le due funzioni rimanenti: essere adoperate come strumento di scambio e fungere da unità di conto.

Il Bitcoin e le altre criptovalute dovranno inoltre affrontare sei grandi sfide per poter soddisfare tali criteri: scalabilità, usabilità, regolamentazione, volatilità, incentivi e privacy.

Il resoconto sottolinea inoltre che nuovi metodi di pagamento "non emergono da un giorno all'altro". Iqbal Gandham, direttore generale di eToro, ha infatti evidenziato che la primissima e-mail è stata inviata nel 1971: ci sono voluti ben tre decenni prima che "diventasse d'uso comune grazie a un'interfaccia semplice da utilizzare".

Gandham ha inoltre ricordato che sono passati "poco più di otto anni" dalla prima transazione di Bitcoin, e che già oggi "sta iniziando a rispettare alcuni dei principi del denaro tradizionale". Ha poi aggiunto che la capacità delle criptovalute di semplificare i pagamenti internazionali potrebbe rappresentare il fattore che "incrementerà la loro popolarità tra il pubblico generalista".

Secondo William Knottenbelt, le monete digitali hanno per di più il potenziale di "stravolgere tutto ciò che pensavamo di sapere sulla natura dei sistemi finanziari" grazie alla loro natura decentralizzata.

La scorsa settimana, il capo della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) Agustin Carstens ha dichiarato che le criptovalute "non possono assumere la funzione di denaro", mettendo al tempo stesso in guardia "i giovani" dal "provare a generare monete". A giugno la BIS aveva rilasciato un articolo fortemente negativo sulle monete digitali, concentrandosi in particolar modo sul problema di scalabilità del Bitcoin.