Pavel Durov, il CEO di Telegram, ha rilasciato una deposizione circa la presunta violazione della legge in materia di security ad opera della società tramite la vendita da 1,7 miliardi di dollari del token Gram nel 2018. 

Come stabilito da relativo provvedimento del giudice, Durov ha reso le proprie dichiarazioni il 7 e l’8 gennaio innanzi all’Ufficio deposizioni operante su richiesta della SEC costituitasi attrice dell’azione legale.

Deposizione di 18 ore per cogliere in scacco Telegram

Stando alla trascrizione ufficiale del documento, la testimonianza è stata resa a Dubai e ha visto la partecipazione di Alexander Drylewski, il legale di Telegram, e di Jorge Tonreiro, funzionario della SEC. La prima parte della deposizione è cominciata il 7 gennaio alle 11:21 ed è terminata alle 22:00, mentre la seconda si è svolta il giorno successivo dalle 10:23 alle 18:09, ora locale. 

L’incontro è stato filmato interamente, ma la trascrizione disponibile è frammentata poiché parti considerevoli della testimonianza sono state omesse per garantirne la riservatezza.

Nelle circa 18 ore di incontro, la SEC ha interrogato Telegram sui dettagli relativi alle spese della società e al finanziamento necessario per organizzare la stessa. In risposta a una di queste domande, Durov ha risposto che Telegram intende continuare a spendere denaro in maniera analoga agli scorsi anni: 

"Prevedo che continueremo a spendere il denaro in maniera simile a come abbiamo fatto l’anno scorso o quest’anno, o meglio l’anno scorso e l’inizio di quest’anno. Quindi non intendiamo operare grandi cambiamenti fino al lancio di TON, dopo il quale invece alcune spese potrebbero calare visto che non dovremo più spendere per lo sviluppo e i test di TON."

Telegram distribuirà Gram ai suoi programmatori

Tenreiro ha poi chiesto ai convenuti quale percentuale di Gram sul totale di 5 miliardi di token in circolazione sarà assegnata ai dipendenti di Telegram in occasione del lancio. Durov ha nuovamente confermato che la società non sarà titolare di nessun Gram dopo il lancio del Telegram Open Network (TON). Il CEO ha aggiunto che intende distribuire il 4% dei Gram fra i suoi sviluppatori e che sta ancora valutando la percentuale esatta:

"Posso ancora una volta confermare che Telegram non rimarrà titolare di alcun Gram dopo il lancio. Nei materiali relativi all’offerta abbiamo parlato della nostra intenzione di distribuire il 4% dei Gram, ossia circa 200 milioni di Gram, fra gli sviluppatori. Stiamo ancora valutando, alla luce delle circostanze, se procedere con questo progetto iniziale di distribuzione di tutti o di parte dei 200 milioni di Gram agli sviluppatori che hanno lavorato sul TON."

La SEC non si è poi lasciata sfuggire la possibilità di chiedere a Telegram degli incentivi concessi ai suoi sviluppatori. A riguardo Durov ha parlato della competizione indetta da Telegram a settembre 2019 per lo sviluppo di smart contract. Il CEO ha aggiunto che il premio “è ancora disponibile” e che la società continua a includere e ricompensare soggetti nell’ambito del progetto.

Durov ha creato Telegram con i soldi della cessione di VKontakte

Stando alla trascrizione della deposizione ottenuta dal portale d'informazione russo The Bell, Durov avrebbe finanziato Telegram con denaro proprio, ossia con il ricavato della vendita di VKontakte (VK) nel 2014. Durov, che aveva fondato nel 2006 un social media in stile Facebook per il mercato russo, ha dichiarato di aver sfruttato il denaro di VK dal 2013 al 2018.

Inoltre, secondo il CEO il personale della sua società non è cambiato molto dal 2017 e conta sempre 25 dipendenti che “scrivono il codice di programmazione”. Tuttavia, per Telegram hanno lavorato anche “centinaia di liberi professionisti”.

Come riportato da Cointelegraph, Telegram dovrà presentare i propri estratti conto bancari al tribunale entro il 26 febbraio. Mentre continua la battaglia legale tra la SEC e Telegram, alcuni sviluppatori di software hanno continuato a lavorare su block explorer progettati appositamente per la blockchain di TON.