Il lancio della stablecoin ancorata al dollaro da parte di una piattaforma crypto legata alla famiglia di Donald Trump potrebbe complicare gli sforzi bipartisan volti a promulgare la legislazione sulle stablecoin al Congresso, sollevando preoccupazioni su potenziali conflitti d'interesse.
A inizio marzo la piattaforma crypto World Liberty Financial (WLFI), associata a Trump, ha presentato World Liberty Financial USD (USD1), una stablecoin ancorata al dollaro USA, sollevando preoccupazioni su potenziali conflitti di interesse.
Secondo Anastasija Plotnikova, cofondatrice e CEO della società di regolamentazione blockchain Fideum, i piani di WLFI in materia di stablecoin sono conformi all'attuale legislazione statunitense, nonostante le resistenze politiche dei legislatori del Partito Democratico.
“Il sostegno previsto, le revisioni, la custodia qualificata, le blockchain pubbliche e l'assenza di rendimenti nativi: tutti questi elementi sono perfettamente in linea con le leggi GENIUS e STABLE”, spiega nel corso di un'intervista a Cointelegraph.
“Direi che si tratta di un'espressione di sostegno diretto alle stablecoin con sede negli Stati Uniti e, in ogni caso, l'emittente è soggetto all'autorizzazione dell'OCC, delle autorità di regolamentazione statali e del Consiglio dei governatori della Federal Reserve”, aggiunge.
Il lancio coincide con l'approvazione di due importanti proposte di legge sulle stablecoin da parte del Congresso.
Lo STABLE Act, presentato il 6 febbraio, mira a creare un framework normativo chiaro per le stablecoin di pagamento denominate in dollari. Si concentra sulla trasparenza e sulla protezione dei consumatori e consente agli emittenti di optare tra la supervisione federale e quella statale.
Fonte: STABLE Act
Il GENIUS Act, acronimo di Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins, stabilirebbe linee guida sulla collateralizzazione per gli emittenti di stablecoin, richiedendo al contempo il pieno rispetto delle leggi antiriciclaggio. La legge ha recentemente superato la commissione bancaria del Senato con un voto di 18-6.
Stablecoin USD1 di Trump rappresenta “un ostacolo per gli sforzi bipartisan”
Benché alcuni considerino la stablecoin di WLFI come un impulso positivo per l'adozione delle criptovalute, altri temono che possa complicare l'approvazione della legislazione attuale, politicizzandola nel processo.
Secondo Dmitrij Radin, fondatore di Zekret e chief technology officer di Fideum, “la nuova stablecoin di Trump, ancorata al dollaro, sta intralciando gli sforzi bipartisan finalizzati all'approvazione di una legislazione sulle stablecoin, verosimilmente qualcosa di simile al GENIUS Act”.
“Con la famiglia Trump che detiene un'importante quota di partecipazione e di entrate, critici come la senatrice [Elizabeth] Warren e il rappresentante [Jim] Himes denunciano potenziali conflitti di interesse”, racconta Radin a Cointelegraph, aggiungendo:
"La preoccupazione è che qualsiasi legge possa essere vista come un vantaggio finanziario per Trump, rendendo alcuni legislatori riluttanti. Sebbene il disegno di legge possa ugualmente passare, questo colpo di scena potrebbe rimandarlo o costringere a introdurre norme più rigide per mantenerlo neutrale”.
Secondo Radin, nonostante le stablecoin risultino pronte per l'adozione mainstream, il “dramma politico” potrebbe indurre l'innovazione a trasferirsi all'estero qualora le autorità di regolamentazione dovessero diventare eccessivamente restrittive, sottolineando che le banche e la Federal Reserve stiano continuando a “opporsi” all'adozione delle stablecoin.
Al contempo, i professionisti del settore hanno esortato i legislatori statunitensi a introdurre una maggiore chiarezza normativa sulle stablecoin e sui rapporti bancari con le criptovalute, piuttosto che concentrarsi sulle leggi fiscali inerenti al settore.
Traduzione a cura di Walter Rizzo