Come riportato il 23 marzo da GeekWire, è stato firmato dal presidente Donald Trump il CLOUD Act (Clarifying Lawful Overseas Use of Data Act), una controversa aggiunta dell'ultimo minuto al disegno di legge federale da 1,3 miliardi di dollari, che consentirà al governo degli Stati Uniti l'accesso ai dati degli Americani e ai governi stranieri l'accesso ai dati detenuti dalle compagnie statunitensi dei propri cittadini.

Al disegno di legge si erano opposti i difensori della privacy come l'Electronic Frontier Foundation (EFF), che dopo il passaggio della proposta dichiarò che "tale atto legislativo eroderà le protezioni della privacy in tutto il mondo".

Il Cloud Act è stato aggiunto all'omnibus spending bill venerdì sera, prima della votazione sul disegno di legge di 2.232 pagine che si è tenuta giovedì. La proposta è passata con 256 voti a 167 alla Camera e 65 voti a 23 al Senato.

In un tweet del 22 marzo, il senatore repubblicano Rand Paul aveva dichiarato: "il congresso dovrebbe respingere il CLOUD Act perché non riesce a proteggere i diritti umani o la privacy degli americani ... abbandona il loro ruolo costituzionale e dà troppo potere al procuratore generale, al segretario di stato, al presidente e ai governi stranieri", aggiungendo poi il seguente avvertimento:

Il disegno di legge aveva incontrato l'opposizione di diverse organizzazioni statunitensi, che consideravano il suo contenuto come una violazione del Quarto Emendamento.

L'American Civil Liberties Union (ACLU) ha pubblicato una "Coalition Letter on Cloud Act" il 12 marzo, dove sosteneva che il disegno di legge minasse "la privacy e altri diritti umani, così come importanti garanzie democratiche", scavalcando il Congresso e "collocando l'autorità nelle mani del potere esecutivo".

Il contenuto dell'atto consente agli Stati Uniti di stringere accordi con i governi stranieri: il FEP aggiunge che i governi dove si verificano violazioni dei diritti umani non sono esclusi. Ciò consentirebbe ai governi di contattare direttamente le aziende statunitensi per richieste di dati, il che "rimuoverebbe un strato di revisione giudiziaria".

Tuttavia, il 6 febbraio, AppleFacebookGoogleMicrosoft, e Oath avevano scritto una lettera a sostegno del Cloud Act, sottolineando quanto sia necessaria la protezione del cliente che il decreto potrebbe fornire:

"Le nostre aziende sono da tempo a favore di accordi internazionali e soluzioni globali per proteggere i nostri clienti e gli utenti di Internet in tutto il mondo. Abbiamo sempre sottolineato che il dialogo e la legislazione rappresentano l'approccio migliore. Se attuato, il CLOUD Act sarebbe un progresso notevole per proteggere i diritti dei consumatori e ridurrebbe i conflitti di legge".

Il 21 marzo Microsoft ha pubblicato un comunicato a sostegno del disegno di legge:

"Il CLOUD Act crea un quadro giuridico moderno che delinea come le autorità di contrasto internazionali possono accedere ai dati dei consumatori. È uno statuto forte e un buon compromesso che riflette il recente sostegno bipartisan in entrambe le Camere del Congresso, così come il sostegno del Dipartimento di Giustizia, della Casa Bianca, dell'Associazione Nazionale dei Procuratori Generali e di una vasta sezione di aziende tecnologiche [.. .] offre ad aziende come Microsoft la possibilità di difendere i diritti alla privacy dei nostri clienti in tutto il mondo. Il disegno di legge include anche una forte dichiarazione sull'importanza di impedire ai governi di utilizzare la nuova legge per richiedere alle società statunitensi di creare delle backdoor per accedere a dati cifrati, un'importante protezione aggiuntiva per la privacy ".

Il sostenitore di Bitcoin (BTC) Andreas M. Antonopoulos ha postato su twitter dopo che il Cloud Act è stato approvato, dichiarando che da ora il pubblico dovrà "oscurarsi":

La riservatezza dei dati personali è uno dei fondamenti delle criptovalute come Bitcoin. Tuttavia, qualche giorno fa, la talpa del datagate Edward Snowden ha ritenuto che il ledger di Bitcoin fosse "mostruosamente pubblico".