Nonostante la miriade di ostacoli normativi statali e federali che le aziende crypto devono affrontare nel Paese, gli Stati Uniti svolgono un ruolo importante nel preservare l'ecosistema di Bitcoin (BTC). Con l'uscita di scena della Cina in seguito al divieto sulle criptovalute, gli Stati Uniti mantengono la prima posizione in termini di contributo all’hash rate e di installazioni di ATM in tutto il mondo. 

Prima della repressione del mining di BTC, avvenuto a febbraio 2021, la Cina rappresentava oltre il 50% all’hash rate totale. Con il Paese asiatico ora fuori dalla competizione, gli Stati Uniti hanno recuperato terreno e sono diventati il maggior contributore all'hash rate di BTC: a gennaio 2022 rappresentavano circa il 37,84% della potenza di mining totale.

Distribuzione dell'hash rate del mining di Bitcoin, da settembre 2019 a gennaio 2022. Fonte: Statista

Come mostrato sopra, i miner cinesi hanno ripreso le operazioni nel settembre 2021 mentre quelli statunitensi hanno iniziato a dominare il settore, aumentando il loro contributo all'hash rate mese dopo mese.

Distribuzione dei Crypto ATM. Fonte: CoinATMRadar

Inoltre, gli Stati Uniti ospitano il maggior numero di installazioni di ATM, che rappresentano quasi l'88% delle installazioni totali in tutto il mondo. Oltre il 90% dei bancomat di criptovalute installati negli ultimi mesi si trova negli Stati Uniti. I dati di CoinATMRadar confermano che la tendenza sta continuando anche a luglio, dal momento che nei primi 10 giorni del mese gli Stati Uniti hanno installato 641 dei 710 bancomat per Bitcoin e criptovalute.

A rafforzare ulteriormente la posizione del Nord America nell'ecosistema, il Canada rappresenta la seconda rete di bancomat per criptovalute dopo gli Stati Uniti. Al di fuori delle Americhe, è la Spagna a ospitare il maggior numero di ATM: 210, o lo 0,5% del totale dei bancomat attivi.