Stando a quanto riportato in data 20 marzo da The Intercept, pare che la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti abbia sviluppato un sistema per localizzare mittenti e destinatari di Bitcoin in tutto il mondo, come spiegato all'interno dei documenti rivelati da Edward Snowden.

Le fonti utilizzate per l'articolo sono state svelate in esclusiva a The Intercept, un portale d'informazione dedicato al "giornalismo conflittuale" fondato da Glenn Greenwald, Laura Poitras, and Jeremy Scahill in seguite alle rivelazioni del 2013 di Edward Snowden sul programma di sorveglianza di massa da parte della NSA.

Secondo altri documenti datati marzo 2013, l'ente governativo statunitense sarebbe riuscito a creare un sistema per raccogliere, analizzare ed elaborare il traffico globale in rete, utilizzando un programma mascherato da popolare applicazione per l'anonimato.

OAKSTAR e MONKEYROCKET

Nonostante la NSA fosse interessata a monitorare numerose criptovalute, il Bitcoin era l'obiettivo principale.

Il monitoraggio veniva eseguito utilizzando un programma segreto di sorveglianza in rete conosciuto con il nome in codice OAKSTAR. Si tratta di una serie di collaborazioni con aziende private che permettono all'ente governativo di monitorare comunicazioni e ottenere dati in maniera diretta dalle connessioni in fibra ottica che formano la struttura stessa di internet.

Un servizio VPN chiamato MONKEYROCKET, un sottoprogramma di OAKSTAR, ha giocato un ruolo cruciale nell'identificazione degli utenti Bitcoin. Invece di nascondere i dati degli utenti, MONKEYROCKET inseriva delle cimici nella rete, permettendo di ottenere dati provenienti da Europa, Medio Oriente, Asia e Sud America.

Nei documenti della NSA, MONKEYROCKET, lanciato nell'estate del 2012, viene descritto come "un servizio di anonimizzazione non occidentale in rete, per supportare la lotta al terrorismo".

"Al momento ci sono circa 16.000 utenti registrati, ed il sito genera 2.000 eventi al giorno... Iran e Cina sono i due paesi con la base di utenti più numerosa", spiega il documento.

MONKEYROCKET viene regolamentato principalmente dall'Executive Order 12333, che estende i poteri dei servizi segreti degli Stati Uniti quando si tratta di investigare sui cittadini del paese. La NSA sottolinea che l'elemento chiave della "strategia a lungo termine" di MONKEYROCKET era quella di "attirare soggetti legati al terrorismo, permettendo alla NSA di violare il sistema di sicurezza di Al Qaida COMSEC".

La NSA ha pertanto raccolto un gran numero di dati sugli utenti Bitcoin, comprese password, cronologie di navigazione e addirittura indirizzi MAC dei loro dispositivi. La combinazione di tutte queste informazioni permette di identificare gli utenti nascosti dietro specifici portafogli Bitcoin.

Non solo Bitcoin

A marzo 2013, la NSA ha fornito un aggiornamento sullo stato della riscossione dei dati utilizzando MONKEYROCKET, che prendeva di mira Bitcoin e LibertyReserve, "due delle tre valute digitali più importanti".

LibertyReserve viene considerato una sorta di predecessore del Bitcoin, ma secondo The Intercept venne creato appositamente per scopi criminali. Servizio di valuta digitale con sede in Costa Rica, LibertyReserve fu fondato nel 2006 da Arthur Budovsky, il quale venne arrestato qualche anno più tardi per aver gestito un'operazione di riciclaggio dal valore di oltre 6 miliardi di dollari, portando ad una condanna di vent'anni.

Cinque mesi dopo la chiusura di LibertyReserve, gli agenti federali degli Stati Uniti arrestarono anche Ross Ulbricht, l'uomo che gestiva il più grande marketplace sul dark web al mondo: Silk Road, all'interno del quale le transazioni venivano eseguire in Bitcoin.

I documenti di Snowden non spiegano se la NSA abbia effettivamente partecipato all'indagine su Silk Road condotta dalla FBI. Nonostante lo stesso Ulbricht affermò che tutte le prove nei suoi confronti erano state ottenute dalla NSA violando il Quarto Emendamento, rendendo pertanto il suo processo illegale, al tempo l'accusa respinse questa teoria.

Il fatto che le agenzie di sorveglianza governative siano ora capaci di monitorare i movimenti di criptovalute potrebbe far allontanare dalla tecnologia coloro che apprezzano in particolar modo la sua natura anonima e decentralizzata.