Martedì 6 marzo, un economista di Harvard ha dichiarato a CNBC che entro il 2028 Bitcoin "arriverà più probabilmente a 100$ che a 100.000$". Durante il programma Squawk Box dell'emittente televisiva, il professore e economista Kenneth Rogoff ha affermato che "riciclaggio di denaro ed evasione fiscale" sono le uniche cose a mantenere il prezzo del Bitcoin così alto.
"A distanza di dieci anni, vedo 100$ come un valore molto più probabile di 100.000$". Ha poi continuato:
"Praticamente, mettendo da parte riciclaggio ed evasione fiscale, gli usi di Bitcoin come mezzo per le transazioni sono piuttosto limitati".
Rogoff entra a far parte di numero sempre minore di figure della finanza tradizionale che ancora mantiene una solida posizione anti-Bitcoin. Nonostante nei mesi scorsi alcuni oppositori di alto profilo come il CEO di JPMorgan Jamie Dimon abbiano cambiato opinione, altri rimangono scettici.
Il mese scorso, il vicepresidente del Berkshire Hathaway Charlie Munger ha usato parole parecchio pesanti quando durante un discorso ha definito Bitcoin "totalmente stupido" e le persone che investono nelle criptovalute "rivoltanti".
Nonostante le prospettive contrastanti sull'andamento dei prezzi, quest'anno ci sono stati parecchi dubbi sulle implicazioni di Bitcoin nella criminalità organizzata. Anche se secondo l'Europol siano stati riciclati più di 5,5 miliardi ogni anno tramite criptovalute, le organizzazioni criminali sembrano preferire assets più anonimi, come Monero.
Nel frattempo, Rogoff sembra l'unico a ritenere che le regolamentazioni spingeranno il prezzo del Bitcoin verso il basso, piuttosto che in alto, mentre molti analisti del settore accolgono le misure normative come un passo verso l'accettazione e l'adozione popolare.