Nessun token Tether (USDT) presente sul network Ethereum (ETH) è ancora stato bruciato, svela un rapporto recentemente pubblicato da Flipside Crypto. I ricercatori sostengono inoltre che la stablecoin viene principalmente utilizzata da arbitraggisti sugli exchange centralizzati.

Flusso di USDT nell'ecosistema crypto

Flusso di USDT nell'ecosistema crypto. Fonte: Flipside Crypto.

Binance, Bitfinex e Huobi

Flipside Crypto sottolinea che, ad oggi, Tether non è riuscito a realizzare la sua aspirazione di fornire maggiore stabilità nel settore DeFi, a differenza di quanto dichiarato in passato da Paolo Ardoino, CTO di Tether e Bitfinex. Al contrario, il suo caso d'uso primario sembra essere l'arbitraggio inter-exchange:

"È chiaro che la maggior parte dei Tether viene utilizzata all'interno degli exchange centralizzati, e in particolare su Huobi, Binance e Bitfinex.

Il costante movimento, avanti e indietro, di USDT fra gli utenti e gli exchange dimostra il fatto che Tether viene utilizzato principalmente per arbitraggio. Gli utenti possono facilmente generare profitti acquistando su un exchange e vendendo su un altro a un prezzo più elevato."

Commissioni Gas più elevate per accelerare le transazioni

Un'altra interessante osservazione è che questi arbitraggisti non inviano token direttamente da un exchange a un altro, ma prima li prelevano nei loro wallet. Secondo Flipside Crypto, lo fanno così da poter controllare la velocità delle transazioni: in altre parole, gli utenti possono scegliere se pagare commissioni Gas più elevate in modo da accelerare i movimenti di denaro.

Un progetto molto controverso

Nonostante Tether sia recentemente divenuta la terza criptovalute più importante per capitalizzazione di mercato, facendo scivolare XRP al quarto posto, rimangono ancora molti interrogativi in merito alle reali riserve in dollari dell'azienda.

Perché nessuno dei token basati su Ethereum è ancora stato bruciato? Forse la compagnia trova più efficiente spostare USDT dentro e fuori la Treasury, piuttosto che eliminarli e successivamente emettere nuove monete.