Le CBDC sono una dichiarazione di guerra contro il sistema bancario, ha dichiarato Richard Werner, economista dello sviluppo e professore alla De Montfort University, in una recente intervista con Cointelegraph.

Noto per la sua teoria sul quantitative easing, pubblicata quasi 30 anni fa, Werner è un convinto sostenitore di un'economia decentralizzata. In un'intervista esclusiva con Kristina Lucrezia Cornèr, caporedattrice di Cointelegraph, ha discusso delle sfide che ostacolano la decentralizzazione, del ruolo delle banche centrali e di come la blockchain può aiutare a promuovere una maggiore trasparenza nelle economie.

Cointelegraph: Ritieni che un sistema finanziario decentralizzato sia effettivamente possibile?

Richard Werner: Sì, perché attualmente abbiamo molte forze che lottano per la centralizzazione: queste entità desiderano maggiore controllo, è parecchio pericoloso. Un caso estremo fu l'Unione Sovietica: si trattava di un sistema monetario estremamente centralizzato con una sola banca centrale... non era un buon sistema. Ma è proprio questo ciò a cui stanno puntando entità come la Banca Centrale Europea (BCE), è questo ciò che vogliono.

La BCE dice che ci sono troppe banche in Europa. Perché? E chi sono per dirlo? Beh, la BCE desidera essere l'unica banca in Europa, non vuole alcuna competizione. È qui che entra in gioco l'emissione di CBDC: attraverso le CBDC, i pianificatori centrali stanno dichiarando guerra all'attuale sistema bancario. Tramite le CBDC, anche i comuni cittadini potranno creare conti correnti presso la banca centrale: in altre parole, le autorità bancarie entreranno in competizione diretta contro le banche private. E le banche private non hanno alcuna possibilità di vittoria, non puoi competere contro il regolatore stesso.

Cointelegraph: La decentralizzazione è possibile in un simile scenario?

Richard Werner: Sì lo è, ma solo se creiamo tante community bank locali: banche in piena regola con una licenza bancaria, poiché una licenza bancaria consente di stampare denaro. Quando una banca concede un prestito, sai da dove provengono quei soldi? Non vengono mica dai depositi! Il nuovo prestito viene creato dalla banca e aggiunto all'offerta di moneta: puoi fare questo soltanto se disponi di una licenza bancaria.

Una licenza bancaria è una licenza per stampare denaro; se avessimo tante community bank locali, si tratterebbe di un sistema decentralizzato. Prestano denaro soltanto ad entità del posto, piccole imprese locali. È un tipo di prestito produttivo e sostenibile, non inflazionistico. Questo genera crescita e prosperità, occupazione, creazione di posti di lavoro e stabilità, ma nessuna inflazione. Ma quando il sistema è centralizzato, composto da banche più grandi, allora le banche più piccole vengono acquistate; o peggio, vi è solo una singola banca centrale.

Le grandi banche vogliono fare solo grandi affari: più grossa la banca, più grossi gli affari. Ma solitamente tali accordi implicano prestiti di enormi quantità di denaro, che la banca crea dal nulla. Le persone acquistano asset, il che crea inflazione e bolle speculative. Ecco perché questi problemi esistono. E poi avvengono le crisi bancarie, perché l'intero sistema si basa sulla continua creazione di nuovo denaro.

Cointelegraph: Quale sarebbe in tutto questo il ruolo della blockchain?

Richard Werner: La blockchain offre, per definizione, un grande potenziale di decentralizzazione, dato che si tratta di un registro distribuito.

Il sistema tradizionale utilizza un registro centralizzato, detenuto dalla banca centrale e dalle singole banche private. Più banche esistono, più è alto il livello di decentralizzazione; ma un registro totalmente decentralizzato permetterebbe a chiunque di controllare ogni transazione. Ecco perché si tratta di uno strumento interessante: garantisce maggiore trasparenza e responsabilità individuale, se utilizzato nel giusto modo. Penso che la combinazione perfetta sarebbe banche locali e tecnologia blockchain, in questo modo è possibile massimizzare il servizio.