All'interno del proprio resoconto finanziario sull'ultimo trimestre dello scorso anno, il colosso dell'informatica Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC) ha segnalato una notevole riduzione dei profitti generati dal mining di criptovalute.

TSMC non ha divulgato alcuna informazione specifica sui prodotti legati al mining, ma ha incluso nel resoconto una sezione dedicata all'High-Performance Computing (HPC). C.C. Wei, CEO e Vicepresidente dell'azienda, ha spiegato che il settore dell'HPC ha ottenuto una moderata crescita, ad eccezione tuttavia delle criptovalute:

"Fra il 2018 e il 2019, le criptovalute hanno registrato un enorme crollo. Se includessimo le criptovalute nella sezione HPC, l'intera divisione mostrerebbe dei ribassi quasi a doppia cifra."

TSMC è uno dei più importanti fornitori di chip Application-Specific Integrated Circuit (ASIC) per il colosso cinese del mining Bitmain, ultimamente sotto pressione a causa del lungo mercato ribassista.

A febbraio dello scorso anno, la società di ricerca Bernstein ha attribuito circa il 3% dei profitti di TSMC al settore delle criptovalute. Wei ha tuttavia guardato al 2019 in maniera molto più prudente:

"Quest'anno non faremo previsioni: siamo divenuti molto più prudenti nel rilasciare pronostici per questo settore così volatile. I profitti generati quest'anno dal mining di criptovalute sono molto, molto minori rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda la percentuale... non penso sia saggio rilasciare cifre in questo momento."

Questa settimana Giga Watt, importante azienda di mining un tempo fra le prime cinque al mondo, ha annunciato la chiusura definitiva delle proprie strutture e l'interruzione delle operazioni giornaliere. La compagnia aveva dichiarato bancarotta già a novembre dello scorso anno.