La comunità crypto continua a contribuire a combattere l'epidemia di coronavirus: Binance Charity ha donato un nuovo batch di materiale sanitario agli ospedali e ai centri per la gestione della malattia.

Il 9 marzo, Binance Charity ha annunciato il completamento della seconda fase della sua iniziativa filantropica soprannominata "Binance for Wuhan", in cui la società ha consegnato 6 nuovi lotti di materiale medico a 130 tra ospedali, team medici e centri di comando per il controllo delle malattie.

La spedizione comprendeva tute protettive provenienti da Israele e Emirati Arabi Uniti, macchine per l'ossigeno, guanti e occhiali protettivi.

Settore crypto impegnato nella lotta contro il coronavirus

Solo a febbraio, una serie di società correlate a criptovalute e blockchain hanno contribuito a combattere il virus. La startup FUZAMEI ha lanciato una piattaforma basata su blockchain progettata per migliorare la trasparenza e l'efficienza delle iniziative umanitarie e della condivisione dei dati medici. La società blockchain Krypital ha lanciato un'iniziativa per l'acquisizione di materiale medico per le vittime del coronavirus di Wuhan.

La società high-tech cinese Hyperchain ha annunciato lo sviluppo di una piattaforma blockchain orientata alla trasparenza e alla tracciabilità delle donazioni legate all'epidemia di coronavirus.

Contante vs criptovalute ai tempi del coronavirus

Sempre a febbraio, il governo cinese ha messo in quarantena l'utilizzo delle banconote nel tentativo di fermare la diffusione del virus. Le autorità hanno chiesto alle banche locali di fornire agli individui nuove banconote, ove possibile.

L'epidemia ha portato le persone in tutto il mondo a puntare sulle valute digitali. Curiosamente, il termine di ricerca "Bitcoin coronavirus" ha superato "Bitcoin halving" su Google Trends, con il maggior traffico proveniente dall'Europa.

Tuttavia, mentre gli investitori di tutto il mondo stanno facendo fatica a trovare dei beni rifugio, alcuni esperti del settore non vedono le criptovalute come un'opzione adatta. Campbell Harvey, professore di business internazionale alla Duke University, ha dichiarato a Cointelegraph: "Quando si inizia a parlare di beni rifugio... è difficile definire le criptovalute dei beni rifugio, perché non è affatto ovvio che lo siano davvero."

Harvey ritiene inoltre che gran parte del valore attualmente attribuito alle criptovalute è di natura prettamente speculativa