Elon Musk, CEO di Tesla, ha dichiarato che la sua società di veicoli elettrici tornerà ad accettare pagamenti in Bitcoin (BTC) quando verrà confermato che i miner della criptovaluta utilizzano principalmente energia pulita. Si apre quindi un barlume di speranza sul futuro degli asset digitali, dopo l’atmosfera di paura e incertezza dell’ultimo periodo.

Musk ha risposto a un tweet di Cointelegraph sulle recenti accuse mosse dal CEO di Sygnia, Magda Wierzycka, che ha chiesto alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti di indagare sul miliardario per la presunta manipolazione del prezzo di Bitcoin:

"Non è così. Tesla ha venduto solo il 10% dei propri possedimenti per confermare che BTC può essere liquidato facilmente senza spostare il mercato.

Quando ci sarà la conferma di un utilizzo ragionevole (~50%) di energia pulita da parte dei miner, con una tendenza positiva per il futuro, Tesla consentirà di nuovo le transazioni in Bitcoin."

Secondo Wierzycka, Musk avrebbe consapevolmente pompato il prezzo di Bitcoin per poi vendere "gran parte della sua posizione al picco". Con il suo recente tweet, Musk ha negato tali accuse.

Come riportato da Cointelegraph, Musk ha ammesso ad aprile che Tesla aveva venduto parte dei suoi Bitcoin per dimostrare la liquidità dell’asset come alternativa al denaro tradizionale. Solo il mese prima l'azienda automobilistica aveva investito 1,5 miliardi di dollari in BTC, nonché introdotto la possibilità di utilizzare la criptovaluta per l'acquisto dei suoi veicoli.

Tuttavia, il via libera per Bitcoin da parte di Tesla ha avuto vita breve, dopo le preoccupazioni espresse dal CEO sull'eccessivo utilizzo di energia della criptovaluta. Il 12 maggio, Musk ha twittato che la sua società non avrebbe più accettato pagamenti in BTC:

"Tesla ha sospeso l'acquisto di veicoli con Bitcoin. Siamo preoccupati per il rapido incremento dell'uso di combustibili fossili per il mining e le transazioni di Bitcoin. Specialmente il carbone, che ha emissioni peggiori di qualsiasi altro combustibile.

Le criptovalute offrono opportunità interessanti da molti punti di vista e hanno un futuro promettente davanti a sé, ma questo non può rappresentare un costo per l’ambiente.

Tesla non venderà alcun Bitcoin, dato che la società tornerà a usare questa criptovaluta per le transazioni quando per il mining verrà utilizzata energia più sostenibile. Nel frattempo stiamo guardando ad altre criptovalute, che utilizzino meno dell’1% dell’energia che Bitcoin impiega per ogni transazione."

All'annuncio di Musk hanno fatto seguito una serie di notizie negative su Bitcoin, come l'intenzione della Cina di vietare il mining della criptovaluta. Questa ondata di FUD, unita a un rally sovraesteso che aveva spinto il prezzo di BTC a quasi 65.000$, ha innescato una contrazione di oltre il 50% fra aprile e maggio.

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Un recente incontro fra Musk, il CEO di MicroStrategy Michael Saylor e i più importanti miner di Bitcoin in Nord America ha portato alla nascita del Bitcoin Mining Council, un ente volontario e autoregolamentato che mira a "promuovere la trasparenza sui consumi energetici e accelerare iniziative di sostenibilità in tutto il mondo."

Nonostante le critiche, si stima che una larga maggioranza di miner faccia già uso di energia rinnovabile. Yassine Elmandjra, analista di Ark Investments, ha dichiarato ad aprile che circa tre quarti dei miner utilizzano fonti carbon neutral per le loro attività.