Un ricercatore della Ethereum Foundation ha rivelato che gli indirizzi IP degli operatori di Ether (ETH) sono monitorati come parte di una serie più ampia di metadati, suscitando nella crypto community preoccupazione per la privacy di Ethereum.

In un'intervista rilasciata il 12 aprile al podcast Bankless, il ricercatore di EF Justin Drake ha rivelato di aver appreso queste informazioni "internamente", presumibilmente presso la stessa Fondazione.

Drake ha illustrato che i metadati a cui si riferisce sono utilizzati per tracciare un'ampia gamma di elementi:

"Ci sono un sacco di metadati, si possono consultare gli indirizzi di deposito, gli indirizzi di prelievo, i destinatari delle commissioni, gli indirizzi IP".

I commenti di Drake sembrano aver colto di sorpresa il conduttore di Bankless Ryan Sean Adams.

Ethereum = chain 1984

Justin Drake, che lavora come "ricercatore" presso la Ethereum Foundation, ha dichiarato oggi che quando si mette in stake i propri ETH, si può essere tracciati tramite l'indirizzo IP.

Dice di essere a conoscenza di informazioni "interne" sull'esistenza di tali database.

"Quindi si tratta di un set di dati abbastanza resistente alle Sybil dei cittadini di Ethereum più coinvolti?". Adams ha domandato.

"Esattamente", ha risposto Drake.

La discussione è iniziata con Drake che ha previsto che "airdrop speciali" potrebbero diventare disponibili per gli staker solitari, ma non per i pesi massimi del settore:

"Poi si può identificare, ok, sappiamo chi è Kraken, sappiamo chi è Coinbase, e possiamo semplicemente non dare loro un airdrop se lo scopo dell'airdrop è quello di effettuare airdrop a individui specifici che stanno gestendo validatori solitari".

La conversazione ha fatto scalpore su Crypto Twitter.

Un utente di Twitter si è riferito a Ether come alla "vera moneta della sorveglianza", mentre un altro ha preso in giro Drake riprendendolo sarcasticamente: "Possiamo fermare la censura censurando chi non ci piace".

Un altro ha descritto la situazione come "governance centrale a T".

Per risolvere i problemi di privacy, un utente di Twitter ha suggerito agli utenti di Ethereum di assumersi le responsabilità della privacy on-chain installando un sistema operativo Linux, utilizzando una rete privata virtuale (VPN) e conservando gli asset crypto in un hardware wallet come Ledger:

Configurazione di sicurezza nella DeFi:
- Sistema Linux
- VPN 24/7
- Ledger (hardware wallet)

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Mi sfugge qualcosa?

Non si tratta nemmeno della prima dichiarazione relativa alla privacy che ha suscitato scalpore nella crypto community.

ConsenSys, il team alle spalle del wallet MetaMask di Ethereum, ha iniziato a raccogliere gli indirizzi IP a novembre. La modifica della politica è stata fatta per garantire che l'azienda potesse rispettare le politiche Know Your Customer (KYC) e Anti-Money Laundering (AML), ove necessario.

Cointelegraph ha contattato Drake e la Ethereum Foundation per un commento, ma senza ricevere risposta.

Traduzione a cura di Walter Rizzo