Dopo più di un decennio di estrema volatilità dei prezzi, Bitcoin (BTC) sta finalmente iniziando a maturare come classe di asset. Questa è l’analisi di Jeffrey R. Currie, global head of commodities research di Goldman Sachs.

In un’intervista con CNBC, Currie ha spiegato che il notevole rialzo di Bitcoin ha attirato un maggiore interesse istituzionale, precisando però che gli investitori smart-money sono ancora una frazione minima del mercato complessivo. Dovranno arrivarne molti di più per rendere BTC un asset stabile e impedire crolli improvvisi come quello osservato questa settimana.

Credo che il mercato stia iniziando a diventare più maturo,” ha chiarito Currie, aggiungendo che “la volatilità e i rischi ad essa associati” sono comuni per gli asset nascenti:

"La chiave per creare un certo grado di stabilità nel mercato è l’aumento della partecipazione degli investitori istituzionali, e al momento sono una piccola parte, circa l’1% è composto da denaro istituzionale.”

Negli ultimi mesi, diversi pezzi grossi di Wall Street hanno appoggiato Bitcoin. Investitori leggendari come Paul Tudor Jones e Stanley Druckenmiller hanno già investito nell’asset digitale, mentre società come MassMutual e Ruffer Investment Company hanno aperto posizioni considerevoli in BTC.

Il mese scorso, l’hedge fund di Anthony Scaramucci, SkyBridge Capital, ha presentato una richiesta alla Securities and Exchange Commission per lanciare un nuovo fondo Bitcoin.

La novità segue investimenti complessivi da decine di miliardi di dollari realizzati da MicroStrategy, Grayscale, PayPal e Square.

Goldman Sachs ha persino cambiato atteggiamento su Bitcoin e le criptovalute più in generale. Il conglomerato non solo ha rafforzato il personale per includere esperti in valute digitali, ma ha anche pubblicato una guida sulla coesistenza pacifica di Bitcoin e oro come coperture macro.

Coinbase, uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo, si sarebbe rivolto a Goldman per la sua imminente IPO.