Come riportato da Bloomberg nella giornata di martedì 10 aprile, gli analisti di Barclays PLC hanno diviso i potenziali investitori di Bitcoin in tre gruppi, "soggetti, infetti e immuni", paragonando la diffusione degli investimenti in Bitcoin a quella di una malattia infettiva.
Secondo questo modello "epidemiologico", inviato in una nota da Barclays ai suoi clienti, è stata raggiunta la "soglia di immunità" tra i nuovi investitori, e il virus è in remissione:
"Man mano che parte della popolazione entra in possesso di asset, il numero dei nuovi acquirenti, i potenziali "ospiti" del virus, diminuisce, mentre aumenta quello dei potenziali venditori. Alla fine, i prezzi si stabilizzano, per poi scendere progressivamente. Ciò comporta pressioni di vendita speculative poiché le diminuzioni dei prezzi vengono proiettate in modo esponenziale."
Secondo l'analisi, il primo passaparola sull'aumento dei prezzi delle attività avrebbe diffuso la suscettibilità agli investimenti come una febbre, e ora che le criptovalute sono conosciute universalmente nelle economie sviluppate, gli analisti sostengono che il momento ottimale per "nuove infezioni" sia probabilmente passato, e che il trend ribassista sia quindi destinato a rimanere tale.
Come riportato nell'analisi di ieri, Bitcoin, che al momento della stesura di quest'articolo viene scambiato a 6.846$, è fermo in un downtrend, insieme ad altri altcoin. Oggi le dieci valute principali hanno fatto registrare qualche oscillazione, a favore di un market cap leggermente più alto (BTC in rialzo dell'1,23%, ETH in rialzo del 2,56%), ma i mercati non stanno proprio fiorendo.
Molti analisti hanno opinioni diverse da quelle di Barclays: secondo alcuni, la fine della fase "speculativa" del settore delle criptovalute attirerà gli investitori istituzionali, pronti a inondare il mercato con un capitale considerevole. Nella giornata di ieri è arrivata da Hong Kong una diagnosi decisamente salutare per Bitcoin, accompagnata dalle notizie di qualche giorno fa sugli investimenti in criptovaluta pianificati delle società istituzionali Soros Fund Management e Rockefeller's Venrock.