John McAfee, noto creatore dell'omonimo software antivirus, ha svelato su Twitter di aver perso la sua intera fortuna in crypto, ammettendo tuttavia che probabilmente non tutti crederanno alle sue parole.

McAfee è stato imprigionato in Spagna nell'ottobre dello scorso anno a seguito di un arresto per evasione fiscale, ma ciò non gli ha impedito di pubblicare quasi quotidianamente su Twitter.

Ieri, l'uomo 76enne ha scritto:

"Gli Stati Uniti credono che io abbia delle criptovalute nascoste. Mi piacerebbe che fosse così, ma le mie criptovalute sono state distribuite alle molte mani del Team McAfee (che voi ci crediate o meno, questa è la verità). Tutti gli altri miei beni sono stati sequestrati. Anche tutti i miei amici sono scomparsi, per paura di essere associati a me.

Non mi rimane più nulla.

Eppure, non mi pento di niente."

Il governo degli Stati Uniti sta attualmente tentando di ottenere l'estradizione di McAfee: nei prossimi giorni i tribunali spagnoli rilasceranno la propria sentenza. Lo sviluppatore dovrà far fronte a una lunga serie di accuse contro di lui, compresa la presunta organizzazione di due truffe basate su crypto grazie alle quali sarebbe riuscito a mettere illecitamente le mani su 13 milioni di dollari.

In caso di estradizione, McAfee dovrebbe anche affrontare accuse di evasione fiscale fra il 2014 e il 2018, in quanto non avrebbe segnalato molte delle sue entrate derivanti da criptovalute, sponsorizzazioni di progetti crypto e lavori di consulenza, nonché la vendita dei diritti per la realizzazione di un documentario sulla sua vita.

Da dietro le sbarre, McAfee pubblica regolarmente messaggi di contemplazione, dolore, accettazione delle circostanze e aggressione nei confronti degli organi di governo statunitensi:

"Riesco a vedere un piccolo angolo di cielo sopra gli alti muri di cemento del cortile della prigione. Sembra che le pareti facciano da cornice al cielo di un azzurro intenso e alle soffici nuvole che lo attraversano.

Trasforma questa minuscola finestra sul cielo in un gioiello di straordinaria bellezza."

In un tweet dell'8 giugno, McAfee ha scritto:

"Ho un milione di follower, eppure sarei sorpreso se anche solo l'1% di essi si prendesse la briga di leggere i miei tweet. Divagazioni di un vecchio perso nel quasi infinito universo di Twitter... come lacrime nella pioggia.

Come potete immaginare, quest'oggi mi sento un po' depresso."

Il giorno successivo ha invece pubblicato:

"Una volta avevo tutto.

Dopo innumerevoli cause legali e il lungo braccio della Federal Reserve, ora non ho più nulla.

Ma dietro le barre di questa prigione, non mi sono mai sentito più libero. Le cose che credi di possedere in realtà ti possiedono."

Grazie al successo della sua azienda di software antivirus, un tempo McAfee possedeva un patrimonio netto di ben 100 milioni di dollari. Lo sviluppatore era anche il proprietario di una villa da 5 milioni di dollari a Colorado Springs, e per un certo periodo ha vissuto a bordo di uno yacht di lusso nelle acque della Repubblica Dominicana.

Secondo l'atto d'accusa della Divisione Fiscale del Dipartimento di Giustizia e dei procuratori del Tennessee, reso noto a giugno 2020, McAfee dovrà affrontare un minimo di cinque anni in prigione per ogni istanza di evasione fiscale, nonché almeno un anno per ogni mancata presentazione della propria dichiarazione dei redditi. Data la sua età, è probabile che l'imprenditore passerà il resto della sua vita dietro le sbarre, se ritenuto colpevole dal tribunale.

Questa settimana McAfee è intervenuto alla Corte Suprema Spagnola, durante la prima udienza del processo di estradizione, affermando che le accuse degli organi di governo statunitensi sarebbero motivate politicamente a causa dei suoi due tentativi di candidarsi alle elezioni presidenziali. Sostiene di aver attirato le ire dell'Internal Revenue Service (IRS), agenzia governativa che negli Stati Uniti si occupa della riscossione dei tributi, nel 2018:

"Ho anche annunciato che [in veste di presidente] avrei preso di mira l'IRS e la sua corruzione, e due mesi dopo l'IRS ha sporto denuncia contro di me."

Il procuratore spagnolo Carlos Bautista ha tuttavia respinto tali dichiarazioni, definendo McAfee "un ribelle fiscale, nient'altro. Un milionario che non vuole pagare le tasse."

"C'è così tanto dolore in prigione, mascherato da ostilità. Il dolore è chiaramente visibile anche nei volti più arrabbiati.

Io sono vecchio, mi accontento di avere del cibo e un letto in cui dormire. Ma per una persona giovane, la prigione è un incubo: un riflesso delle menti di chi le ha concepite."