L'account Twitter ufficiale del primo ministro indiano Narendra Modi è stato compromesso e utilizzato per condividere informazioni fuorvianti sull'adozione mainstream di Bitcoin (BTC) e la ridistribuzione di 500 BTC tra i cittadini indiani. 

Venerdì, Modi è intervenuto durante un vertice virtuale ospitato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, dichiarando che le tecnologie come le criptovalute dovrebbero essere utilizzate per rafforzare la democrazia e non per minarla:

"Lavorando insieme, le democrazie possono soddisfare le aspirazioni dei nostri cittadini e celebrare lo spirito democratico dell'umanità".

Nonostante la tanto attesa Lok Sabha Winter Session – un incontro parlamentare mirato a discutere della legalità delle criptovalute nella regione – non abbia definito la posizione del governo sulle crypto, alcuni hacker sono riusciti a prendere il controllo dell'account del primo ministro (con oltre 73,4 milioni di follower), annunciando che Bitcoin sarebbe divenuto una valuta a corso legale in India:

"Truffatori di Bitcoin dichiarano la criptovaluta una valuta a corso legale in India."

Il tweet dell'account hackerato recitava:

"L'India ha ufficialmente adottato Bitcoin come valuta legale. Il governo ha comprato ufficialmente 500 BTC e li sta distribuendo a tutti i residenti del paese. Il futuro è arrivato!"

Il post includeva anche un link che invitava gli incauti investitori ad iscriversi e a reclamare la loro parte di BTC in regalo. A conti fatti, è la seconda volta che l'account Twitter di Modi subisce una violazione e viene utilizzato per simili truffe.

Subito dopo l'hack, il tweet non autorizzato è stato cancellato e l'hack è stato confermato dall'account ufficiale del primo ministro:

"L'account Twitter del premier @narendramodi è stato compromesso. La questione è stata segnalata a Twitter e l'account è stato immediatamente messo al sicuro.

Nel breve periodo in cui l'account è stato compromesso, qualsiasi tweet condiviso deve essere ignorato."

Come riportato da Cointelegraph, gli hacker sono stati in grado di violare l'account Twitter di Modi nel settembre 2020. Sotto lo pseudonimo di John Wick, gli hacker hanno condiviso diversi tweet chiedendo ai follower del primo ministro di "donare al PM National Relief Fund for Covid-19."

Il lancio della legge indiana sulle criptovalute ha scatenato nuove preoccupazioni sul divieto degli asset digitali privati. Malgrado il significato di "privato" debba ancora essere interpretato nella riunione parlamentare, la mancanza di informazioni ha scatenato il panico tra gli investitori.

Chiarendo le speculazioni intorno alle discussioni sul progetto di legge sulle criptovalute, l'ex segretario alle finanze Subhash Garg ha affermato che il Paese non pianifica di vietare le crypto. In un'intervista con News 18, Garg ha dichiarato:

"[La descrizione della legge sulle criptovalute] è stata forse un errore. È fuorviante dire che le criptovalute private saranno vietate."