Il 3 gennaio 2009, ben dieci anni fa, è stato creato il primissimo blocco della blockchain del Bitcoin (BTC). Nonostante il trend negativo degli ultimi mesi, gli appassionati di tutto il mondo non hanno perso l’entusiasmo, celebrando questo traguardo con meet-up e raduni.

Raduno degli appassionati, Piazza del Popolo, RomaRaduno degli appassionati, Piazza del Popolo, Roma. Fonte: Cointelegraph

In Italia, fra i vari luoghi d’incontro teatro di piccoli festeggiamenti troviamo anche Piazza del Popolo, celebre piazza della capitale, dove un gruppo di circa quaranta appassionati ha sfidato il gelo degli ultimi giorni con palloncini, torta e spumante.

Scherzando sulla ridotta presenza di appassionati, probabilmente scoraggiati dalle avverse condizioni climatiche o ancor più dalle avverse condizioni del mercato, i presenti hanno atteso le 19:15 ora italiana, orario in cui, dieci anni prima, è stato minato il primo blocco della blockchain di Bitcoin.

Celebrazione dieci anni del Bitcoin, RomaCelebrazione dieci anni del Bitcoin, Roma. Fonte: Cointelegraph

Il gruppo di partecipanti, tra cui Guido Baroncini Turricchia travestito da “genesis block” ed altri volti noti della community italiana come Stefano Pepe, Gian Luca Comandini, Nicola Greco, Tiziano Tridico e Lorenzo Giustozzi, ha distribuito volantini e palloncini a curiosi e passanti, offrendo loro informazioni e spiegazioni sul Bitcoin.

Un momento di aggregazione ed allegria dunque, in cui i veri appassionati vestono ancora una volta i panni di promotori e divulgatori del Bitcoin e dell’intero settore, continuando a rappresentare la colonna portante di questo affascinante ecosistema.

Lo scorso mese il Ministero dello Sviluppo Economico ha svelato i 30 esperti che aiuteranno l’Italia ad elaborare una “strategia nazionale sulle tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain”.

Recentemente sette paesi dell'Unione Europea hanno rilasciato una dichiarazione volta a promuovere l'utilizzo della blockchain. È stata originariamente Malta a proporre l'iniziativa, successivamente supportata anche da ItaliaCiproFranciaGreciaPortogallo e Spagna. I partecipanti al progetto hanno spiegato che i registri distribuiti potrebbero rappresentare un vero e proprio punto di svolta per l'economia dell'Europa Meridionale.