Colette Kress, Chief Financial Officer di Nvidia, ha svelato che l'azienda prevede di guadagnare 50 milioni di dollari nel primo trimestre del 2021 dalla vendita della nuova serie di schede grafiche Cryptocurrency Mining Processor (CMP).

Nel 2020 Nvidia non è riuscita a soddisfare la domanda dei suoi clienti principali nel mondo del gaming, e il trend sembra destinato a continuare nel 2021. La domanda aggiuntiva proveniente da un’orda di appassionati crypto ansiosi di sfruttare la nuova serie di GPU RTX 30 per il mining di Ether (ETH) ha ulteriormente incrementato le pressioni sulla compagnia.

Tuttavia, la CFO di Nvidia prevede che la linea di prodotti CMP annunciata di recente raggiungerà 50 milioni di dollari in vendite nel primo trimestre dell’anno. La serie CMP è progettata appositamente per il mining di Ether, e il suo lancio è stato motivato parzialmente dal tentativo di distribuire più unità della serie RTX 30 ai videogiocatori.

Nonostante i problemi legati all'offerta, nell’ultimo trimestre del 2020 Nvidia ha registrato un ricavo da record pari a 5 miliardi di dollari, mentre il prezzo delle sue azioni è volato a massimi storici. Questa situazione è una replica quasi identica alle condizioni di mercato del 2018, quando la maggiore domanda contrapposta a carenze di offerta ha spinto il titolo al livello più alto nella sua storia.

Mercoledì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per affrontare la carenza di semiconduttori e microchip. Un esame critico studierà le linee di rifornimento insufficienti del paese, le quali hanno mostrato di affidarsi troppo alla produzione cinese.

La carenza di chip ha spinto verso l’alto il valore del PHLX Semiconductor Index, che traccia il prezzo delle azioni legate all’industria dei semiconduttori. Negli ultimi 12 mesi, l’indice è aumentato del 70%.

Harlan Sur, analista di JPMorgan, crede che il rialzo continuerà, anche se la carenza di offerta non verrà risolta tanto presto.

Di recente, Sur ha spiegato a MarketWatch:

“Crediamo che le compagnie di semiconduttori stiano distribuendo prodotti a ritmo tra il 10% e il 30% INFERIORE ai livelli di domanda attuali. Serviranno almeno 3-4 trimestri per consentire all’offerta di raggiungere la domanda, e altri 1-2 trimestri prima che gli inventari dei canali di distribuzione vengano riforniti a livelli normali.”

Sur ha sottolineato che lo scorso trimestre è stato il primo in cui ogni produttore di chip tracciato da JPMorgan ha superato le entrate previste.