Sono passati ormai tre mesi da quando il prezzo di Bitcoin ha segnato un massimo storico poco sotto i 65.000$. Per gran parte degli ultimi due mesi, Bitcoin (BTC) è rimasto all’interno del range tra 30.000$ e 40.000$, a una distanza massima pari al 54% dal suo picco.

La correzione è arrivata in un periodo in cui molti analisti prevedevano esattamente il contrario, ovvero un ciclo rialzista destinato a raggiungere nuovi massimi da record nel giro di pochi mesi. Alcuni ipotizzavano persino che quest’anno il prezzo di BTC avrebbe toccato le sei cifre.

Quindi, cosa sta succedendo? La contrazione del mercato in corso è solo un intoppo nella traiettoria altrimenti rialzista, oppure il mercato crypto è tornato nel genere di territorio ribassista a lungo termine visto l’ultima volta nel 2018?

Parametri rialzisti

L’attività storica del prezzo di Bitcoin presenta una correlazione convincente con i suoi cicli di halving, considerando che i precedenti massimi storici sono stati raggiunti dopo un periodo tra 12 e 18 mesi da un halving. PlanB, il creatore del modello Stock-to-Flow per il prezzo di BTC, è tra i principali sostenitori di questa prospettiva. Su Twitter, l’analista resta convinto che lo Stock-to-Flow Cross Asset Model (S2FX) prevede un’ulteriore attività rialzista, indicando simili contrazioni temporanee prima di rally formidabili nei cicli precedenti.

Finora, il modello S2FX è stato uno degli indicatori più accurati sul prezzo di Bitcoin negli anni. Inoltre, i parametri on-chain sembrano supportare la teoria secondo cui il sentiment ribassista potrebbe essere di breve durata. Per esempio, poco dopo il picco del prezzo di Bitcoin ad aprile, i trader hanno iniziato improvvisamente a spostare fondi sugli exchange, terminando un periodo di HODL quasi ininterrotto di otto mesi.

Igneus Terrenus, responsabile delle comunicazioni presso l’exchange di criptovalute Bybit, crede che i trader a breve termine siano stati responsabili per il sell-off dai massimi del prezzo di BTC, spiegando a Cointelegraph:

"Una serie di eventi di deleveraging ha allontanato molti speculatori a breve termine, la cui capitolazione rappresenta la maggior parte delle perdite realizzate negli ultimi mesi. Anche se l’euforia caratteristica dei primi mesi dell’anno è pressoché scomparsa, le whale e gli investitori a lungo termine sono rimasti fiduciosi nonostante il sentiment ribassista del mercato."

Tuttavia, nelle ultime settimane le piattaforme di trading hanno visto nuovamente forti deflussi di fondi. Il Realized HODL Ratio di Glassnode, che traccia la propensione degli investitori a liberarsi delle proprie riserve, sembra riflettere pattern simili visti in cicli precedenti.

Richard Nie, chief research analyst di Bingbon, crede che i flussi da e verso gli exchange siano significativi. In un commento a Cointelegraph, ha convenuto che i parametri indicano un cambiamento rialzista. “Occorre prestare attenzione al numero di whale e alla quantità di BTC sugli exchange,” ha affermato, aggiungendo che “sempre più BTC vengono prelevati dagli exchange e spostati su indirizzi privati, un forte segnale rialzista.

Mati Greenspan, fondatore e CEO di Quantum Economics, ha spiegato a Cointelegraph:

“Al momento i volumi crypto sugli exchange sono al livello più basso dell’anno. Quando il trading riprenderà i suoi ritmi, sarà una buona indicazione che la pausa è terminata.”

Indicatori rialzisti più ampi

I finanziamenti ai progetti sono un altro indicatore significativo del sentiment di mercato, e il 2021 è stato un anno eccezionale per le startup crypto. Come segnalato da Cointelegraph, nel primo trimestre del 2021 il settore crypto ha visto più finanziamenti di quelli ricevuti in tutto il 2020, raccogliendo 2,6 miliardi di dollari.

La correzione iniziata ad aprile non sembra aver rovinato affatto l’appetito dei venture capitalist. A fine maggio, l’emittente di stablecoin Circle ha raccolto 440 milioni di dollari, e pochi giorni più tardi il Cryptology Asset Group di Mike Novogratz ha annunciato il lancio di un fondo d’investimento crypto da 100 milioni di dollari.

A metà giugno, Bloomberg ha segnalato che gli investimenti venture capital totali nelle crypto per l’anno avevano già superato 17 miliardi di dollari. Anche tralasciando i 10 miliardi di dollari che Block.one ha investito nel suo nuovo exchange, sono più che sufficienti per dimostrare che la performance del mercato crypto nel secondo trimestre non ha ancora influenzato la crescita degli investimenti venture capital.

Inoltre, ci sono diversi fattori di mercato macro da considerare. Nell’attuale incertezza che circonda l’economia globale, alcuni (tra cui l’autore di Rich Dad Poor Dad, Robert Kiyosaki) hanno previsto un crollo del mercato azionario. Kiyosaki consiglia da tempo ai suoi follower di accumulare oro e Bitcoin. Vari segni indicano che Bitcoin sta diventando più correlato alle azioni, ma un enorme sell-off nel mercato azionario potrebbe spingere gli investitori ad affidarsi a BTC come bene rifugio?

Un’ulteriore considerazione è l’aggiornamento Taproot in arrivo su Bitcoin, la cui attivazione è prevista per novembre. Si tratta del primo aggiornamento al network di Bitcoin dal fork legato al Segregated Witness (SegWit), avvenuto ad agosto 2017. Ovviamente, quest’ultimo evento è stato seguito da un incredibile rally concluso a dicembre 2017 al nuovo massimo storico di 20.000$. È impossibile sapere se la storia si ripeterà in questo frangente o se è effettivamente presente una correlazione diretta tra gli aggiornamenti e i mercati, ma vale la pena tenerlo a mente.

Ribassisti travestiti da regolatori

Senza alcun dubbio, le più grandi forze ribassiste che hanno plasmato i mercati negli ultimi mesi sono state di natura normativa. In particolare, la repressione contro il mining del governo cinese ha generato un’incertezza diffusa. Molte grandi operazioni di mining sono state costrette a sospendere le attività, alcune in modo permanente e altre solo temporaneamente durante lo spostamento dalla Cina a nuove sedi. Questa migrazione è sicuramente costata cara, e nel frattempo la difficoltà di mining di Bitcoin ha registrato il più grande calo nella sua storia, confermando l’impatto dei provvedimenti governativi sul network.

Tuttavia, di recente anche i legislatori di altri paesi hanno iniziato a esaminare più da vicino le crypto. L’India, che nel 2020 aveva ammorbidito la sua posizione nei confronti delle criptovalute, starebbe nuovamente considerando un divieto, anche se la situazione continua ad evolversi.

Recentemente, la Financial Conduct Authority del Regno Unito ha lanciato una campagna contro Binance, ordinando alla piattaforma di sospendere l’offerta di attività regolamentate nel paese. Ora, diverse società crypto stanno ritirando le proprie richieste di licenza nel Regno Unito, mentre gli utenti si ritrovano bloccati fuori dall’exchange dalle loro banche.

In generale, Binance è sotto pressione normativa da tutto il mondo, per una serie di motivi. Tuttavia, non è ancora chiaro se i regolamentatori stanno attaccando Binance specificamente o se l’exchange è semplicemente visto come un rappresentante del resto del settore crypto.

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Gli analisti istituzionali stanno facendo previsioni preoccupanti sul prezzo di Bitcoin. JPMorgan ha rilasciato un avvertimento secondo cui il setup a breve termine per BTC continua a sembrare instabile. Anche se questi sviluppi non sono probabilmente sconvolgenti quanto il divieto sul mining in Cina, non hanno aiutato la fiducia nel mercato.

Daniele Bernardi, CEO della società di gestione fintech Diaman Group, crede ci siano ragioni per essere cauti, spiegando a Cointelegraph:

Se analizziamo il prezzo di Bitcoin in base al modello S2F, ha il potenziale per triplicarsi nel breve termine. Tuttavia, in Diaman abbiamo sviluppato un modello basato sul tasso di adozione. Seguendo questo modello, un ATH a 64.000$ è corretto.

Uno scenario rialzista più forte?

Come suggerito in precedenza, la maggior parte dei segnali indica che questo bull market si trova solo a metà strada. Ma ci sono abbastanza prove per invertire questa direzione? Tutto sommato, e prevedibilmente, è ancora troppo presto per dirlo con certezza. Da una parte, le turbolenze normative e il calo significativo del volume di trading suggeriscono una generale mancanza di interesse e coinvolgimento. Dall’altra, alcuni importanti parametri on-chain e indicatori del sentiment tra gli investitori sembrano accumularsi a favore di una continuazione del bull market.

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In pratica, però, i problemi normativi continuano ad allarmare il mercato, dimostrando che i modelli di prezzo e i finanziamenti VC non sono necessariamente in grado di placare i timori. In caso di ulteriori provvedimenti importanti contro il settore, il bull market potrebbe definitivamente non riuscire più a riprendersi.

Il fatto che finora i prezzi hanno retto sopra i 30.000$, nonostante forse il più grande test della sicurezza del mining nella storia, è una prova che la parte rialzista del ciclo di mercato potrebbe ancora continuare verso la sua conclusione prevista.