Il presidente dell'Argentina, Alberto Fernandez, ha espresso il suo supporto per le valute digitali, affermando che non c'è motivo di respingere l'asset class emergente.

Il 12 agosto, durante un'intervista con il media locale Caja Negra, Fernandez ha risposto a una domanda sull'opportunità di esplorare una valuta digitale emessa dalla banca centrale (CBDC), o addirittura di riconoscere Bitcoin come moneta a corso legale seguendo le orme del Salvador.

"Non è necessario esagerare, [...] ma non c'è motivo di dire no a priori", ha affermato Fernando, aggiungendo: "Il vantaggio principale risulterebbe nell'annullamento dell'effetto inflazionistico."

L'inflazione è stata una questione determinante per l'amministrazione del precedente presidente argentino, l'uomo d'affari Mauricio Macri. I dati del governo indicano che, da quando Macri ha lasciato l'incarico, 100 pesos argentini del 2019 varrebbero l'equivalente di 661 pesos odierni.

Nonostante i rigidi controlli valutari dell'Argentina, l'attuale presidente ha notato una crescente percezione di Bitcoin come copertura contro l'inflazione. Tuttavia, Fernandez ha anche cautelativamente sottolineato che il settore delle criptovalute è ancora agli albori:

“C'è timore a causa della particolare dirompenza del settore, ed è difficile per molti capire come avvalersi di tale tecnologia. Molte persone nel mondo hanno queste preoccupazioni, ed è per questo che il progetto, o il sistema in sé, non si è ancora espanso [più di quanto abbia fatto]. Ma è una cosa da considerare".

Nonostante l'apertura del presidente all'esplorazione degli asset digitali, il capo della banca centrale argentina, Miguel Pesce, sembra minacciare una repressione del settore.

Intervenendo in data 10 agosto durante il Digital Finance Forum, Pesce ha preso di mira le criptovalute, definendo gli asset digitali una minaccia per la stabilità economica e prefigurando normative più severe per il settore.

Durante l'evento, Pesce ha affermato che BTC non riesce a generare valore per gli investitori al di fuori dei cicli di hype a breve termine. Il capo della banca centrale ha anche paragonato Bitcoin a una merce, concludendo che BTC "non è un asset finanziario" come definito dalla National Securities Commission del paese.

Pesce ha espresso la sua intenzione di "regolare l'intersezione di Bitcoin con il sistema di pagamento e il mercato degli exchange", avvertendo che la criptovaluta "potrebbe essere molto dannosa" per la stabilità finanziaria nazionale.

Nel regolamentare il settore, la banca centrale desidera dare la priorità ad "impedire agli investitori poco attenti" di addentrarsi nelle criptovalute. Il presidente Pesce ha così concluso:

"Siamo preoccupati che (le criptovalute) vengano utilizzate per generare profitti indebiti su persone ignare".

Pesce ha anche respinto l'intenzione che vedrebbe l'Argentina esplorare una valuta digitale della banca centrale (CBDC).

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A maggio, i rapporti hanno indicato che il mining di criptovaluta da parte dei retail era fiorente in Argentina, in quanto i cittadini cercavano di sfruttare l'elettricità a basso costo e l'aumento dei prezzi delle criptovalute. Nello stesso mese, la banca centrale ha ribadito gli avvertimenti agli argentini in merito ai rischi associati alle criptovalute.

Il mese precedente, la società di mining canadese Bitfarms ha avanzato la sua tabella di marcia per l'espansione argentina, stimando che il suo prossimo impianto nel paese sud americano ridurrà i suoi costi di produzione del 45%.