Secondo quanto recentemente riportato, Sonic Labs avrebbe accantonato il progetto di lanciare una stablecoin algoritmica ancorata al dollaro USA, optando invece per lo sviluppo di un'alternativa denominata in dirham degli Emirati Arabi Uniti.
Il 22 marzo, il cofondatore di Sonic Labs, Andre Cronje, ha annunciato che la società era al lavoro su una stablecoin algoritmica ancorata al dollaro USA con un tasso percentuale annuo (TAEG) fino al 23%, come riferito da Cointelegraph.
Tuttavia, una settimana dopo, l'azienda ha invertito rotta.
“Non rilasceremo più una moneta algoritmica stabile basata sul dollaro USA”, dichiara Cronje in un post del 28 marzo. “In modo del tutto indipendente, rilasceremo un Dirham numerico matematicamente vincolato, regolato e denominato in USD, che non rappresenta assolutamente una stablecoin algoritmica basata in USD”.
Il cambio di strategia si verifica poco dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno comunicato la volontà di lanciare la loro moneta digitale dirham emessa da banca centrale (CBDC) durante il quarto trimestre del 2025.

Fonte: Andre Cronje

Khaled Mohamed Balama, governatore della Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti, ha ribadito che il dirham basato su blockchain potrebbe migliorare la stabilità finanziaria e contribuire a combattere la criminalità finanziaria. In base a un articolo del Khaleej Times, la valuta digitale sarà accettata insieme alla sua controparte fisica attraverso tutti i canali di pagamento.

Sonic riceve critiche in merito ai piani per la stablecoin

L'inversione di rotta consegue alle ampie critiche rivolte al piano originale di Sonic di lanciare una stablecoin algoritmica, modello che ha sollevato preoccupazioni in tutto il settore delle criptovalute sin dal crollo dell'ecosistema Terra nel 2022.
Lo stesso Cronje ha ammesso in precedenza di aver sperimentato un disturbo post-traumatico da stress (PTSD) legato alle stablecoin algoritmiche dei cicli precedenti:

“Sono abbastanza sicuro che oggi il nostro team abbia creato un algoritmo stabile, ma il ciclo precedente mi ha provocato un forte stress post-traumatico e non sono sicuro che dovremmo implementarlo”.

Verificatosi a maggio 2022, il crollo dell'ecosistema Terra, costato 40 miliardi di dollari, ha provocato la distruzione dell'intero valore nel giro di pochi giorni. Prima del collasso, la stablecoin algoritmica di Terra, TerraUSD (UST), offriva un rendimento percentuale annuo (APY) di oltre il 20% su Anchor Protocol.
Nel momento in cui UST ha ceduto il suo ancoraggio al dollaro, precipitando a un minimo di circa 0,30 dollari, il cofondatore di Terraform Labs, Do Kwon, è intervenuto su X (allora Twitter) per illustrare il suo piano di salvataggio. Parallelamente, il valore del token gemello LUNA – un tempo uno dei primi 10 progetti crypto per capitalizzazione di mercato – è crollato di oltre il 98% raggiungendo 0,84 dollari. A inizio aprile 2022 LUNA era scambiato a 120 dollari.

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Il fallimento dell'emittente della stablecoin algoritmica ha provocato onde d'urto sia tra gli investitori che tra i legislatori.
Al fine di ridurre il rischio sistemico, il disegno di legge dell'Unione Europea sui mercati degli asset crittografici (MiCA) vieta le stablecoin algoritmiche onde evitare ulteriori fallimenti analoghi.
Parallelamente, secondo David Pakman, managing partner di CoinFund, le stablecoin vengono sempre più utilizzate per i piccoli pagamenti quotidiani piuttosto che per i grandi trasferimenti.
“Abbiamo assistito a una diminuzione significativa delle dimensioni di ogni transazione in stablecoin, il che indica che vengono utilizzate più come pagamenti e meno per trasferimenti di grandi dimensioni”, spiega Pakman durante il programma Chainreaction di Cointelegraph trasmesso in diretta su X il 27 marzo.

Traduzione a cura di Walter Rizzo