Come recentemente riportato, SSV Network ha proposto un nuovo modulo di staking permissionless per Lido, con l'obiettivo di migliorare la decentralizzazione e l'infrastruttura di staking per i partecipanti istituzionali.
Il modulo di staking permissionless sfrutta la Distributed Validator Technology (DVT) di SSV al fine di integrare gli operatori di nodi (NO) nell'insieme di operatori di Lido su Ethereum.
Stando ad un annuncio odierno condiviso con Cointelegraph, se approvata, la proposta aggiungerebbe il primo modulo di terze parti per il Lido Staking Router, decentralizzando ulteriormente l'insieme di operatori di nodi che si avvalgono di Lido.

SSV Network proposal. Source: Lido

Secondo Alon Muroch, fondatore e CEO di SSV Labs, uno dei principali collaboratori di SSV Network, il nuovo modulo di staking punta a migliorare l'accessibilità e la sicurezza dello staking, sfruttando il DVT.
Muroch spiega inoltre che il modulo potrebbe aumentare ulteriormente il set di operatori di nodi di Lido e migliorare la mitigazione del rischio di staking:

“Per i NO, un percorso senza autorizzazioni per gestire gli stake per Lido e un modo senza soluzione di continuità per integrare il DVT, rafforzando le proprie operazioni”.

“Per quanto riguarda Ethereum, il fatto che un maggior numero di stake sia gestito attraverso il DVT conferisce a Ethereum una maggiore resilienza e decentralizzazione (diverse aree geografiche, clienti e configurazioni infrastrutturali)”, aggiunge.

Cresce l'interesse istituzionale per lo staking di Ethereum

L'interesse istituzionale per i prodotti di staking in Ether è in aumento sin dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024, in parte a causa delle aspettative di un clima più favorevole alle criptovalute nel Paese nei prossimi quattro anni.
La proposta interviene tre settimane dopo il debutto di Lido v3, un aggiornamento concepito per offrire maggiore flessibilità e componibilità per i partecipanti istituzionali allo staking di Ether (ETH).
L'infrastruttura di staking necessita tuttora di miglioramenti significativi per attrarre una maggiore partecipazione da parte delle grandi istituzioni finanziarie.
“L'infrastruttura corrente presenta ancora rischi come i single-points of failure e i problemi di coordinamento”, sostiene Muroch, aggiungendo:

“Utilizzando SSV, il coordinamento è gestito in modo programmatico (ad esempio, utilizzando DKG), riducendo in tal modo l'errore umano, e utilizzando DVT, le istituzioni potranno incrementare le prestazioni e ridurre il rischio di downtime distribuendo le operazioni dei nodi tra più unità invece di affidarsi a un solo nodo”. 

Correlato: Per la prima volta Trump ospiterà crypto summit alla Casa Bianca il 7 marzo

“Il DVT contribuisce a ridurre il rischio del processo di staking e fornisce un'opzione allineata ad Ethereum per gli operatori più attenti al rischio”, conclude l'esperto.

Fonte: SSV Network explorer 

SSV Network attualmente custodisce più di 2 milioni di Ether, per un valore di oltre 4,7 miliardi di dollari, attraverso oltre 1.400 operatori di nodi distribuiti a livello globale, come risulta dall'explorer di SSV Network.
In definitiva, la proposta di SSV Network è volta a favorire la decentralizzazione della mainnet di Ethereum, sottolinea Elad Gafini, direttore operativo della SSV Foundation, aggiungendo:

“La SSV Network Foundation accoglie con favore la crescente adozione della nostra infrastruttura permissionless, che amplia l'accesso allo staking di Ethereum e rafforza la decentralizzazione del network”.

“Questo modulo proposto sigla un passo fondamentale verso una partecipazione sicura e trustless per tutti nell'ecosistema dello staking”, conclude Gafini.

Traduzione a cura di Walter Rizzo