Secondo TechCrunch, più di mille progetti nel settore delle criptovalute sarebbero "già morti". Il sito di notizie basa la sua tesi sui dati di due piattaforme, Coinopsy e DeadCoins.
Coinopsy fornisce review giornaliere di varie criptovalute, incluse quelle che considera "morte". Secondo il sito, un token è dead quando almeno una delle seguenti condizioni è vera: è stato abbandonato, il sito web è down, non ci sono nodi attivi, ha problemi con i wallet, non fornisce update sui social, ha un volume particolarmente basso, gli sviluppatori hanno lasciato il progetto.
Secondo la lista di Coinopsy, al momento ci sono 247 monete "morte". Tra queste vi è anche il famoso Bitconnect, terminato a gennaio 2018, descritto dal sito web come il "miglior schema di ponzi di sempre".
La lista di DeadCoins include invece più di 830 criptovalute "morte". Tra di loro c'è anche l'Initial Coin Offering (ICO) Titanium Blockchain Infrastructure Services, chiusa dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per pratiche fraudolente.
Secondo il comunicato stampa della SEC, Titanium ha raccolto un totale di 21 mln di dollari. L'ente ha inoltre colto l'occasione per mettere in guardia gli investitori dai pericoli delle ICO:
"Avendo avuto a che fare con diverse ICO fraudolente, vogliamo di nuovo incoraggiare gli investitori ad essere particolarmente cauti quando considerano tali investimenti."
Come segnalato da Cointelegraph, nel 2018 il volume delle ICO ha già raggiunto i 13,7 mld di dollari, il doppio rispetto al totale del 2017. Secondo TechCrunch, nel 2017 i progetti truffa e quelli ormai morti avrebbero raccolto 1 mld di dollari.
Il 21 giugno, il CEO del Nasdaq Adena Friedman ha dichiarato che le ICO costituiscono una minaccia per i piccoli investitori, sostenendo che i progetti che raccolgono denaro utilizzando tale pratica non hanno praticamente "nessuna supervisione".
A giugno, John McAfee ha dichiarato che smetterà di promuovere progetti ICO a causa di presunti avvertimenti da parte della SEC.