Le tensioni globali innescate dalle tariffe del presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbero concludersi con un possibile accordo con la Cina, mentre gli investitori rimangono preoccupati per un’escalation da entrambe le parti.

L’annuncio del 2 aprile di Trump su dazi reciproci ha scosso i mercati azionari e crypto in tutto il mondo. Le misure includono un dazio base del 10% su tutte le merci importate, in vigore dal 5 aprile, con aliquote più elevate – come il 34% sulle importazioni cinesi – che entreranno in vigore dal 9 aprile.

Ma secondo Raoul Pal, fondatore e CEO di Global Macro Investor, i dazi potrebbero essere solo un modo per incentivare un accordo commerciale con la Cina:

"Alla fine, tutta la retorica sui dazi serve solo a far sì che la Cina accetti un accordo. Questo è l’obiettivo principale: sia la Cina che gli Stati Uniti lo sanno e ne hanno bisogno. Tutto il resto è tattica negoziale. La Cina ha bisogno di un dollaro più debole e gli Stati Uniti hanno bisogno dei dazi.

Inoltre, gli Stati Uniti stanno cercando di chiudere le possibilità di arbitraggio tariffario della Cina attraverso altri canali, come il Messico o il Vietnam."

La Cina risponde con nuove tariffe

Ma una risoluzione nel breve periodo appare improbabile.

In risposta ai dazi statunitensi, la Cina imporrà a partire dal 10 aprile un dazio del 34% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti, come riportato dall’agenzia di stampa Xinhua News. Il Ministero degli Esteri cinese ha inoltre promesso che "combatterà fino alla fine" contro i dazi di Trump, definendoli "un atto di bullismo" da parte della più grande economia mondiale.

La Cina ha superato gli Stati Uniti nel commercio globale. Fonte: Econovis

Secondo The Guardian, nel 2012 la Cina è diventata la nazione con il maggior volume di scambi commerciali al mondo: quell'anno ha superato i 4.000 miliardi di dollari di importazioni ed esportazioni.

I mercati crypto osservano con attenzione i rapporti tra Stati Uniti e Cina

Gli esperti ritengono che un potenziale accordo tra le due superpotenze globali potrebbe fungere da catalizzatore chiave per la ripresa dei mercati crypto. Gli analisti di Nansen prevedono che i mercati delle criptovalute abbiano una probabilità del 70% di toccare il bottom entro giugno 2025, per poi avviare una ripresa.

L'appetito degli investitori per asset rischiosi come Bitcoin dipenderà dalle risposte tariffarie globali degli altri Paesi, secondo Nicolai Sondergaard, analista di ricerca di Nansen:

"Abbiamo raggiunto una sorta di minimo locale per quanto riguarda i dazi e il loro impatto sui prezzi. Trump è partito in quarta, ma abbiamo già visto il peggio dal lato degli Stati Uniti. Vedremo quindi se altri Paesi saranno disposti a ridurre alcuni dazi, perché è molto probabile che gli Stati Uniti facciano lo stesso."