Durante una recente intervista su CNBC, il deputato statunitense Warren Davidson ha dichiarato che il mercato delle Initial Coin Offering (ICO) ha bisogno di regolamentazioni "dal tocco leggero".

Davidson ha inoltre sottolineato la necessità di determinare la reale natura delle criptovalute, ricordando che recentemente la Securities and Exchange Commission (SEC) ha deciso di definire Ethereum (ETH) una merce piuttosto che una security. Aggiunge poi che il governo "non ha ancora messo in piedi una struttura normativa coerente".

"Quando qualcuno lancia una ICO, non sai se sta finanziando un grosso registro distribuito che verrà considerato una security, oppure semplicemente una merce".

Secondo Davidson, una struttura normativa permissiva potrebbe offrire maggiore chiarezza agli investitori, senza ostacolare progetti promettenti con regolamentazioni troppo severe. Una giurisdizione chiara potrebbe inoltre evitare che le compagnie siano costrette ad analizzare miriadi di decisioni legislative differenti e su svariati livelli.

Il deputato spiega poi che la mancanza di certezza normativa ha reso il mercato delle ICO rischioso. L'uomo sostiene che bisognerebbe applicare in maniera corretta regole Know Your Customer (KYC) e antiriciclaggio di denaro.

Quando gli è stato invece chiesto perché le criptovalute siano lo strumento di scambio scelto da numerosi criminali, Davidson ha risposto:

"Non posso affermare per certo che sia la moneta scelta... tuttavia le criptovalute sono semplici da trasmettere nel tempo e nello spazio, e sono distribuite, non è necessaria alcuna struttura centrale. Ma se guardi a casi come quello di Mt. Gox, e a come sono stati risolti, ti rendi conto che esiste sempre una traccia dei proprietari".

Nella giornata di ieri, il CEO di Nasdaq Adena Friedman ha dichiarato che le ICO rappresentano "un serio rischio" per gli investitori, e che tali processo, a differenza delle IPO, non sono quasi per nulla sorvegliati dalla SEC.

Chris Concannon, presidente della divisione Mercati Globali del CBOE, ha invece affermato che il settore delle ICO potrebbe presto affrontare una "doppia resa dei conti normativa", nel caso in cui la SEC dovesse classificare tali attività come security non registrate.