Bitcoin (BTC) inizia il 2023 in modo poco entusiasmante, con una volatilità prossima allo zero.

Con scarse fluttuazioni durante le vacanze di Natale e Capodanno, la price action di BTC rimane bloccata in un ristretto range.

Avendo registrato perdite annuali di quasi il 65% nel 2022, Bitcoin ha vissuto un classico anno di bear market, con pochi operatori che prevedono realmente una ripresa a breve termine.

La situazione è delicata per l'hodler medio, che assiste passivamente ai trigger macro per gentile concessione della Federal Reserve degli Stati Uniti e l'impatto della politica economica scatenata dalla forza del dollaro.

Prima della riapertura delle contrattazioni di Wall Street di domani, analizziamo insieme il futuro andamento del prezzo di BTC.

In un contesto di appiattimento del prezzo, i trader di Bitcoin temono nuovi minimi

Gli hodler di Bitcoin sembrano desiderosi la volatilità ma, come riportato da Cointelegraph Markets Pro e TradingView, finora la price action di BTC rimane decisamente monotona.

Sembra che nulla – bassi volumi di trading natalizio, chiusure delle candele trimestrali e annuali e persino le precedenti stampe dei dati macro – riesca a modificare lo status quo.

Come evidenziato da Cointelegraph, nel periodo precedente la fine dell'anno la volatilità di Bitcoin è riuscita persino a toccare nuovi minimi storici, secondo l'indice di volatilità storica di Bitcoin (BVOL).

Grafico settimanale dell'indice di volatilità storica di Bitcoin (BVOL). Fonte: TradingView

Di conseguenza, i trader sono quindi prudenti riguardo a ciò che si prospetta per BTC/USD, con una totale assenza di segnali di un cambiamento fondamentale.

"Basta un piccolo pump contro la resistenza per far tornare tutti rialzisti. Questa stessa bull trap si è verificata per tutto il 2022, eppure la gente non impara", sostiene Il Capo of Crypto in giornata:

"I 12.000$ sono molto probabili".
Grafico settimanale di BTC/USD commentato. Fonte: Il Capo of Crypto/ Twitter

Il commento fa seguito ad un modesto rialzo di Bitcoin, che supera i 16.700$ per la prima volta da diversi giorni.

Grafico orario di BTC/USD (Bitstamp). Fonte: TradingView

Gli fa eco il famoso trader e analista Pentoshi, indicando i 12.000$ come una zona di supporto chiave per Bitcoin da rivisitare in termini di volume su timeframe più elevati.

Grafico a tre giorni di BTC/USD. Fonte: Pentoshi/ Twitter

Il collega analista Toni Ghinea, nel frattempo, ribadisce nuovamente l'ipotesi di un livello minimo tra 11.000-14.000$ per BTC/USD.

"Ci aspettiamo che tutti questi livelli vengano raggiunti in 2-3 mesi", conferma ieri su Twitter.

Michael Burry avverte che l'inflazione tornerà

Ad una settimana dalla pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti per il mese di dicembre, i primi giorni di gennaio risultano relativamente tranquilli per quanto riguarda i catalizzatori macro del prezzo di BTC.

Ciò non significa però che non ci sia nulla da attenzionare, considerando i dati sull'indice dei responsabili degli acquisti (PMI) e sui salari non agricoli attesi per la prossima settimana.

Secondo lo strumento FedWatch Tool del CME Group, il trend a breve e medio termine rimane di un calo dell'inflazione, il che potrebbe lasciar spazio di manovra agli asset di rischio.

La Federal Reserve non ha ancora segnalato l'intenzione di cambiare rotta sui rialzi dei tassi d'interesse, nonostante il ritmo abbia già iniziato a diminuire. Non appena questi segnali arriveranno, il sentiment sugli asset di rischio dovrebbe rafforzarsi notevolmente.

Grafico delle probabilità del tasso obiettivo della Fed. Fonte: CME Group

Il 4 gennaio la Fed pubblicherà i verbali della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), fornendo chiare indicazioni sulla politica futura.

Per il protagonista di "Big Short", l'investitore Michael Burry, tuttavia, anche tale scenario più permissivo non è la fine dell'inflazione.

"L'inflazione ha raggiunto il suo picco. Ma non è l'ultimo picco di questo ciclo", avverte in un tweet odierno:

"Probabilmente assisteremo ad un CPI più basso, forse negativo nella seconda metà del 2023, e gli Stati Uniti in recessione secondo qualsiasi definizione. La Fed taglierà e il governo stimolerà. E avremo un altro picco di inflazione. Non è difficile".

I risultati della politica della Fed sono evidenti nella performance del mercato azionario del 2022, con l'S&P 500 che ha chiuso l'anno 1.000 punti al di sotto di molte delle stime più diffuse.

Mentre i mercati attendono il primo giorno di contrattazioni a Wall Street del 2023, l'indice del dollaro statunitense è già in difficoltà in ciò che potrebbe risultare nel primo aspetto positivo dell'anno per le criptovalute.

L'indice del dollaro statunitense (DXY) sta attualmente minacciando di correggere attraverso un supporto incontrastato da oltre sei mesi, proiettandosi verso il livello dei 100 punti.

"Mercati: DXY sul punto di rompere di nuovo al ribasso, i rendimenti decennali raggiungono la resistenza, il greggio WTI rimbalza verso la resistenza, l'oro è in pausa sulla resistenza, i titoli azionari galleggiano", riassume su Twitter Callum Thomas, fondatore e responsabile della ricerca macro della casa di ricerca Top Down Charts.

Grafico settimanale dell'indice del dollaro americano (DXY). Fonte: TradingView

Hash rate in ribasso: previsto calo della difficoltà

Relativamente ai fondamentali di Bitcoin, l'inizio dell'anno è all'insegna della consuetudine.

L'imminente aggiustamento della difficoltà di Bitcoin, previsto per domani, cancellerà i guadagni ottenuti due settimane prima, segno che i miner rimangono sotto pressione a causa dell'andamento del prezzo di BTC.

Dopo un aumento del 3,27% il 19 dicembre, questa settimana la difficoltà scenderà di circa il 3,5%, secondo i dati di BTC.com, non riuscendo così a siglare nuovi massimi storici.

Panoramica dei fondamentali del network di Bitcoin (screenshot). Fonte: BTC.com

I dati sulla difficoltà forniscono di per sé un'interessante visione della salute di Bitcoin "sotto il cofano": nonostante le preoccupazioni per la stabilità finanziaria dei miner, la competizione per le sovvenzioni dei blocchi rimane sensibilmente alta.

Ciononostante, i dati di fine dicembre offrono prospettive sconfortanti per il partecipante medio alla rete, con l'hash rate – stima della potenza di elaborazione aggregata relativa al mining – che registra i livelli più bassi dell'anno.

"Questa è di gran lunga la capitolazione più brutale dei miner Bitcoin dal 2016 e forse da sempre", commenta all'epoca Charles Edwards, fondatore di Capriole Investments:

"La capitolazione degli Hash Ribbon ha catturato la lettura dell'hash rate di Bitcoin più basso del 2022, mentre i miner falliscono e vanno in default sotto la grande pressione dei margini compressi a livello globale".
Grafico giornaliero dell'hash ribbon di Bitcoin. Fonte: Charles Edwards/ Twitter

Il grafico condiviso mostra come l'indicatore dell'hash ribbon di Bitcoin stia entrando in zona di "capitolazione", in cui i miner interrompono in massa l'apporto di potenza di calcolo. Un evento simile si è verificato a luglio 2022 e il precedente un anno prima.

Come riportato da Cointelegraph, anche le società quotate di mining di Bitcoin continuano a sentire la tensione, con Core Scientific che ottiene un prestito provvisorio per bancarotta di quasi 40 milioni di dollari da creditori, tra cui BlackRock.

Offerta di BTC dormiente

Con un volatilità assente da Bitcoin per diverse settimane, tra gli hodler c'è comprensibilmente poca intenzione a vendere.

Gli ultimi dati on-chain supportano tale teoria, con l'offerta di BTC che diventa sempre più dormiente a causa della latitanza degli speculatori.

Secondo la società di analisi on-chain Glassnode, la quantità di offerta ferma nel proprio wallet negli ultimi cinque-sette anni ha raggiunto il massimo da gennaio 2018.

Offerta di BTC attiva l'ultima volta 5-7 anni fa. Fonte: Glassnode/ Twitter

Questa tendenza è stata in atto per gran parte dell'anno scorso, in quanto coloro che hanno acquistato BTC durante l'ultimo ciclo di halving vedono nuovamente i loro prezzi d'acquisto.

Con "l'invecchiamento dell'offerta", anche il volume delle monete che si muovono sul breve termine si riduce, lasciando intendere l'assenza di trading speculativo ed impulsivo.

La quantità di offerta di BTC attiva da tre a sei mesi è adesso ai minimi di cinque anni, conferma Glassnode. L'offerta attiva tra i tre e i cinque anni fa è ora ai minimi di un anno.

Offerta di BTC attiva l'ultima volta 3-6 mesi fa. Fonte: Glassnode/ Twitter

"L'offerta sta diventando di nuovo rara", risponde l'analista Stockmoney Lizards a dati simili sull'offerta dormienti alla fine del mese scorso.

Il grafico condiviso mostra la relazione tra l'offerta dormiente e i macro massimi e minimi della price action di BTC.

Grafico a due giorni di BTC/USD commentato. Source: Stockmoney Lizards/ Twitter

Sentiment nella terra di nessuno

A dimostrazione del fatto che molti partecipanti al mercato non sanno semplicemente cosa pensare del futuro delle criptovalute, il sentiment rimane incerto.

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Questo è quanto emerge dal popolare indicatore del sentiment, il Crypto Fear & Greed Index, che continua a navigare in un territorio appena al di sopra della "paura estrema".

Una storia che ha già caratterizzato gran parte del periodo successivo al crollo di FTX, il sentiment sembra essere confuso su quanto sia realmente grave lo stato delle criptovalute.

Delle cinque zone di sentiment dell'Indice, solo la "paura" ha resistito nelle ultime settimane, con l'ultimo viaggio verso la "paura estrema" avvenuto a fine novembre.

Come trattato da Cointelegraph in una guida dedicata, l'indice del Fear & Greed può offrire indicazioni chiave sull'attività del mercato in base al comportamento degli investitori. Nel 2022 ha toccato i minimi di 6/100, un punteggio raramente visto nello storico di Bitcoin.

"Nonostante un 2022 brutale per le criptovalute in termini di sentiment, non sono mai stato così euforico a lungo termine nei confronti del settore dal punto di vista dei fondamentali", conclude Daniel Cheung, co-fondatore della società di investimenti Syncacy Capital, in un thread su Twitter condiviso ieri.

Crypto Fear & Greed Index (screenshot). Fonte: Alternative.me

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