Come riportato dalla CNBC, Tom Lee di Fundstrat ha previsto un "massiccio deflusso" di criptovalute in denaro fiat, a causa dell'avvicinarsi del tax day per i cittadini statunitensi.

In un rapporto di giovedì Lee osserva che, dal momento che le tasse stimate sugli asset di criptovalute delle famiglie statunitensi ammontano a circa 25 miliardi di dollari, e che anche gli exchange saranno soggetti a imposte, entrambi venderanno le loro criptovalute per saldare i conti con il governo:

"Riteniamo che vi sia pressione di vendita da parte degli exchange statunitensi soggetti a imposte sul reddito. Nel 2017, molti di loro hanno un reddito netto di oltre  1 miliardo di dollari e mantengono il capitale circolante in Bitcoin/Ethereum, non in dollari USA.  Quindi, per soddisfare queste passività fiscali, stanno vendendo i loro BTC/ETH. "

Secondo Lee, "le stime indicano che ad ogni deflusso di 1 dollaro equivale un impatto sul valore del mercato delle criptovalute di 20-25 dollari".

Nel primo trimestre del 2018 i mercati hanno registrato perdite prossime al 50%: per BTC ed ETH è stato il peggior trimestre di sempre. Tuttavia, chiunque abbia capitalizzato durante il picco di dicembre, quando il prezzo del BTC era di 20.000$, dovrà pagare la capital gain tax sui suoi guadagni.

Il Bitcoin Misery Index (BMI) di Lee, creato a metà marzo per misurare il "tasso di miseria" dei possessori di BTC in base al prezzo attuale, dimostra che chi possiede criptovalute in questo momento sta avvertendo tale "miseria":

"Il rischio di nuove normative è ancora alto, e il clima generale rimane terribile, come misurato dal nostro Bitcoin Misery Index".

Lee conclude: "in ultima analisi, ci aspettiamo che Bitcoin ritornerà sui suoi passi dopo il 17 aprile, il tax day".

Di recente, Lee ha previsto che Bitcoin raggiungerà i 91.000 dollari entro marzo 2020, in base al comportamento che ha avuto dopo i passati cali di mercato. A gennaio, quando il prezzo di BTC era di circa 9.000$, ha dichiarato alla CNBC che BTC avrebbe raggiunto 25.000$ entro fine 2018, invece che nel 2022, come aveva precedentemente previsto.