Jennifer Bailey, vicepresidente di Apple Pay, il servizio per pagamenti di Apple, ha affermato che l'azienda riconosce il potenziale delle criptovalute. La donna, intervistata dalla CNN durante un evento privato a San Francisco, ha infatti dichiarato a proposito delle monete digitali:

"Stiamo osservando le criptovalute, [...] crediamo siano interessanti. Pensiamo che il loro potenziale a lungo termine sia interessante."

"Uno stimolo importante per le criptovalute"

L'improvviso interesse di Apple nelle criptovalute segue quello già dimostrato da Facebook, che a giugno di quest'anno ha sorpreso il mondo annunciando il progetto Libra. Dan Ives, analista di Wedbush Securities, ha commentato riguardo al potenziale rapporto fra Apple e monete digitali:

"Si tratterebbe di uno stimolo importante per le criptovalute, nel caso in cui Apple iniziasse a seguire il sentiero tracciato da Facebook. [...] Data la posizione strategica di Apple, l'ingresso nel settore delle criptovalute potrebbe essere del tutto logico, in quanto consentirebbe nei prossimi anni di monetizzare ulteriormente i propri utenti."

Nonostante Apple non abbia mai reso pubblico il numero di utenti presenti su Apple Pay, la compagnia ha svelato che il servizio elabora ogni mese transazioni per un valore complessivo di quasi un miliardo di dollari. Inoltre, spiega Jennifer Bailey, dal lancio nel 2014 ad oggi il supporto negli Stati Uniti per pagamenti contactless è passato dal 3% ad oltre il 70%.

Lo scorso mese Apple, in collaborazione con il colosso dei servizi bancari Goldman Sachs, ha ufficialmente lanciato Apple Card, una nuova carta di credito ideata per gli utilizzatori di iPhone. Stando tuttavia al contratto che bisogna accettare prima di poter utilizzare il servizio, Apple Card non consente l'acquisto di criptovalute.

Secondo la compagnia, la vendita di monete digitali ricade infatti nella categoria "Anticipo di contanti o transazioni con strumenti simili a contanti":

"Anticipo di contanti o transazioni con strumenti simili a contanti: [...] comprende l'acquisto di [...] assegni turistici, monete straniere o criptovalute; vaglia postale; trasferimenti peer-to-peer, bonifici bancari o altre transazioni simili a contanti; biglietti della lotteria, gettoni da gioco per casinò (sia fisici che digitali), scommesse sulle gare o altre transazioni legate al gioco d'azzardo."