Internet è pieno di previsioni sul prezzo del Bitcoin (BTC). Per esempio, alcuni analisti ritengono che la criptovaluta di punta raggiungerà 1 milione di dollari a moneta nei prossimi 10 anni, mentre altri che il prezzo del BTC alla fine scenderà fino allo zero.

Senza soffermarci su previsioni che sono cinque o più anni avanti a noi, concentriamoci su ciò che Bitcoin potrebbe fare, diciamo, nei prossimi sei mesi. Anche in questo caso, le previsioni variano drasticamente. Per esempio Antoni Trenchev, il fondatore di Nexo Finance, vede il prezzo del Bitcoin raggiungere i 100.000 dollari entro la metà del 2022.

Dall'altra estremità dello spettro c'è il professore della Sussex University Carol Alexander, che pensa che il prezzo del Bitcoin potrebbe scendere fino a 10.000 dollari, cancellando così tutti i guadagni del 2021.

Il Bitcoin si è mosso praticamente a metà fra queste due previsioni estremamente lontane fra loro: attualmente il prezzo di un singolo BTC è di circa 36.500 dollari.

BTC/USD, grafico settimanale. Fonte: TradingView
BTC/USD, grafico settimanale. Fonte: TradingView

La circolazione di Bitcoin aumenterà in media di 6,25 BTC ogni 10 minuti fino al prossimo dimezzamento all'inizio del 2024. Ciò significa che i miner produrranno circa 900 BTC ogni giorno: di conseguenza, entro la fine di giugno 2022 vi saranno un totale di 162.900 nuovi BTC.

Questo spingerebbe la supply di Bitcoin in circolazione a circa 19,078 milioni di BTC. Se il prezzo di BTC raggiungesse i 100.000 dollari entro allora, la sua capitalizzazione di mercato totale raggiungerebbe quasi 2.000 miliardi di dollari: in aumento del 128,50% dal valore di apertura dell'anno, vicino a 875 miliardi di dollari.

Al contrario, un calo a 10.000 dollari spingerebbe la capitalizzazione di mercato dei BTC circolanti a circa 190 miliardi di dollari: un calo di 685 miliardi di dollari, o circa il 78%, dall'apertura di quest'anno.

Una domanda sorge spontanea: è davvero possibile che Bitcoin si muova rapidamente verso uno di questi due target? A mio parere la risposta è un GRANDE SÌ, soprattutto perché il prezzo di BTC è stato notoriamente volatile in passato.

Rendimenti trimestrali di Bitcoin. Fonte: Coinglass
Rendimenti trimestrali di Bitcoin. Fonte: Coinglass

Una domanda da considerare è: gli investitori sono pronti a iniettare quasi mille miliardi di dollari nel mercato di Bitcoin nei prossimi sei mesi? Trenchev crede che possano farlo a causa del fattore "denaro a buon mercato".

La svalutazione della valuta sovrana rimane un catalizzatore di interesse

Gli investitori avranno notato che la valutazione del dollaro statunitense sta recuperando ultimamente.

Un popolare indicatore economico, denominato "U.S. Dollar Index", misura la forza del bigliettone verde contro un paniere ponderato di sei valute straniere – l'euro (EUR), lo yen giapponese (JPY), la sterlina (GBP), il dollaro canadese (CAD), la corona svedese (SEK) e il franco svizzero (CHF) – è aumentato di oltre il 7% a 96,22 lo scorso anno.

Movimenti settimanali dello U.S. Dollar Index. Fonte: TradingView
Movimenti settimanali dello U.S. Dollar Index. Fonte: TradingView

Bisogna ad ogni modo sottolineare che la valutazione del dollaro è aumentata solo contro le valute fiat; contro le materie prime continua a perdere una battaglia dopo l'altra.

Per esempio, un recente rapporto del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti indica che i consumatori hanno pagato il 7% in più per oggetti di uso quotidiano a dicembre 2021 rispetto a 12 mesi fa. In altre parole, l'inflazione nella più grande economia del mondo è salita a livelli mai visti prima del 1982.

Questo dimostra che il dollaro non è altro che il migliore dei pugili deboli, in competizione contro sei pugili ancora più deboli. Certo, il dollaro ha vinto le sfide contro tutti loro, ma è anche fuggito dalla vera competizione.

Parlando di competizione, confrontiamo il suo valore con un bene più scarso, l'oro.

Valute fiat vs. oro, dal 1990 a oggi. Fonte: VOIMA

L'immagine qui sopra mostra anche che quasi tutte le valute fiat hanno perso il loro smalto contro l'oro. Il grande elefante nella stanza è l'inflazione che beneficia gli investitori che hanno accumulato il metallo prezioso – o qualsiasi denaro forte equivalente – contro l'attuale tendenza al ribasso delle valute come il dollaro.

Attualmente ci sono circa 40.000 miliardi di dollari in circolazione sui mercati, il che include tutto il denaro fisico e il denaro depositato nei risparmi e nei conti correnti. Gli investimenti, i derivati e le criptovalute superano invece gli 1,3 biliardi di dollari.

Quindi sì, ci sono abbastanza bigliettoni verdi disponibili sul mercato per pompare il Bitcoin di altri mille miliardi di dollari, in modo che il suo costo per unità salga a 100.000 dollari nei prossimi sei mesi.

Perché BTC non ha già raggiunto i 100.000 dollari?

Prima ancora di prendere in considerazione questo argomento, è più saggio guardare la performance del market cap di Bitcoin nel corso degli anni.

BTC/USD, candele a sei mesi. In evidenza i rally superiori a 100 miliardi. Fonte: TradingView
BTC/USD, candele a sei mesi. In evidenza i rally superiori a 100 miliardi. Fonte: TradingView

Nel grafico a sei mesi qui sopra, si può vedere che non c'è stato un singolo caso in cui la capitalizzazione di mercato di Bitcoin sia aumentata di oltre 1.000 miliardi di dollari. Allo stesso modo, non c'è stato nemmeno un singolo caso in cui la valutazione del mercato di Bitcoin è scesa di più di 190 miliardi di dollari in sei mesi, come necessario nel caso di un calo del prezzo di BTC a 10.000 dollari.

Nonostante non salga o scenda drasticamente, il mercato di Bitcoin – come da dati storici – attrae più capitale di quanto ne sputi fuori, indicando il motivo per cui il suo prezzo per unità si sia rivalutato di oltre il 14.250% da gennaio 2014 a oggi.

Ora, tornando all'argomento "perché non è successo", sembra esserci solo una risposta: l'incertezza. E l'incertezza ha molte ramificazioni, che vanno dai problemi di regolamentazione ai timori che il mercato di Bitcoin possa aver bisogno di una correzione dopo un rally che va avanti da quasi due anni.

Il "taper tantrum" della Fed ha ridotto il livello di fiducia degli investitori

La ragione più frequentemente discussa per il recente calo del Bitcoin da 69.000 a 34.000 dollari è la decisione della Federal Reserve degli Stati Uniti di terminare il suo programma di acquisto di asset da 120 miliardi di dollari al mese prima del previsto. Questo dovrebbe essere seguito da almeno tre aumenti dei tassi di interesse dai loro attuali livelli vicini allo zero.

Queste politiche monetarie allentate hanno finito per iniettare circa 6.500 miliardi di dollari dal crollo del mercato globale indotto dal coronavirus nel marzo 2020. Come risultato della liquidità in eccesso, il valore del dollaro è sceso mentre gli asset più rischiosi, tra cui Bitcoin, sono diventati balisticamente rialzisti.

Secondo Micheal Howell, fondatore di Crossborder Capital, i fondi in eccesso nel mercato "dovevano pure andare da qualche parte".

Offerta monetaria M2. Fonte: TradingView
Offerta monetaria M2. Fonte: TradingView

Mentre la Fed allenta la sua politica di quantitative easing per domare l'inflazione, rimuove di fatto i dollari in eccesso dal mercato. E quando i mercati – ipoteticamente – finiscono il contante, lo raccolgono vendendo i loro investimenti più redditizi, che siano azioni, immobili, orologi Rolex o crypto.

Pertanto, i prossimi sei mesi potrebbero rivelarsi un'altalena tra chi ha bisogno di contanti e chi no. L'inflazione guidata dalla svalutazione del dollaro potrebbe trattenere molti investitori dal vendere i loro beni, compreso il Bitcoin. Ma con la Fed che spegne la spina della liquidità, i mercati delle criptovalute potrebbero avere difficoltà ad attrarre nuovo denaro.

Questo lascia Bitcoin con investitori e aziende che hanno un eccesso di denaro nelle loro tesoriere, denaro che stanno cercando di distribuire in asset facilmente liquidabili.

Finora, Bitcoin ha attratto grandi nomi come Tesla, Square, MicroStrategy e altri. Quindi, naturalmente, ci vorrebbe almeno la volontà di una popolare azienda di Wall Street di aggiungere Bitcoin alla sua ricchezza per consentire la spinta di BTC verso i 100.000 dollari.

Aspettando il boom degli utenti "retail"

Nel frattempo, mentre l'inflazione si insinua nella vita quotidiana delle persone, la possibilità di adottare beni durevoli per proteggere i risparmi potrebbe anche significare una manna per il mercato Bitcoin. Per esempio, la salita di BTC a 69.000 dollari l'anno scorso ha coinciso con un picco senza precedenti di interesse da parte degli utenti retail, secondo un rapporto di Grayscale Investment.

L'azienda statunitense ha intervistato 1.000 investitori e scoperto che il 59% era interessato ad acquistare Bitcoin. Il 55% ha invece dichiarato di aver già acquistato l'asset tra dicembre 2020 e dicembre 2021.

Indirizzi di Bitcoin con un saldo diverso da zero. Fonte: Glassnode
Indirizzi di Bitcoin con un saldo diverso da zero. Fonte: Glassnode

Boom o fallimento? Ecco gli scenari possibili

Se il Bitcoin dovesse raggiungere i 100.000 dollari entro la fine di giugno 2022, ecco cosa dovrebbe succedere:

  • La massa monetaria M2 rimane ai massimi storici.
  • I previsti aumenti dei tassi di interesse non riescono a mantenere l'inflazione al di sotto dell'obiettivo del 2% della Fed.
  • Il numero di wallet di Bitcoin non a zero continua a salire a nuovi massimi storici.
  • Più aziende adottano BTC

Al contrario, Bitcoin potrebbe crollare a 10.000 dollari se:

  • Gli investitori a lungo termine decidono di vendere Bitcoin per raccogliere liquidità.
  • Si palesano dei problemi di regolamentazione ed una brusca correzione dei prezzi delle azioni ha effetti negativi anche sul mercato crypto.
  • Avviene un evento imprevisto che ostacola la crescita di Bitcoin, come nel caso di marzo 2020.

I punti di vista e le opinioni qui espressi sono esclusivamente quelli dell'autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Cointelegraph.com. Ogni investimento o operazione di trading comporta un rischio, dovresti condurre le tue ricerche quando prendi una decisione.