Il Tesoro degli Stati Uniti si trova ad affrontare una nuova causa legale che mira a ribaltare la decisione di sanzionare il cripto mixer Tornado Cash, presentata da sei individui sostenuti dall'exchange di criptovalute Coinbase.

Il 5 Aprile è stata presentata una mozione per un giudizio sommario presso un tribunale Distrettuale del Texas, in cui i querelanti, sostenuti da Coinbase, hanno chiesto all'Office of Foreign Asset Control (OFAC) degli Stati Uniti di patteggiare per i primi due capi d'accusa della denuncia originale presentata nel Settembre 2022.

In caso di accoglimento, il giudice si pronuncerebbe su alcune delle questioni fattuali, lasciando le altre al processo.

I capi d'accusa sostengono che l'OFAC ha abusato dei suoi poteri legali ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) e ha violato la clausola della libertà di parola del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

Qualche mese fa, Coinbase ha supportato una causa legale contro le sanzioni imposte dal governo statunitense nei confronti di Tornado Cash. Oggi i querelanti hanno presentato una mozione di giudizio sommario, chiedendo al tribunale di riaprire TC per tutti. Le loro argomentazioni sono semplici ma potenti. 1/10 https://t.co/xSngWKxM3x

— paulgrewal.eth (@iampaulgrewal) April 5, 2023

In primo luogo, i querelanti sostenevano che l'OFAC avesse violato una sezione dell'IEEPA che autorizza il Tesoro a intraprendere azioni contro la proprietà nella quale un Paese straniero o un cittadino straniero ha un interesse.

La mozione sosteneva che, poiché la norma consente di intraprendere azioni relative alla proprietà solo contro un "cittadino" o una "persona" straniera, essa non si applica al software open-source.

Per rafforzare la propria tesi, i querelanti sostengono che i circa 20 smart contract che forniscono le funzionalità a Tornado Cash non dovrebbero essere considerati proprietà ai sensi dell'IEEPA perché non possono essere posseduti:

"Uno smart contract immutabile non può essere posseduto, non è una proprietà e il Dipartimento non ha l'autorità, ai sensi dell'IEEPA e del North Korea Act, di proibire le transazioni tramite questi smart contract".

"Nessuno ha il diritto di alterarle. Nessuno ha il diritto di cancellarle", hanno aggiunto.

In secondo luogo, l'OFAC, vietando il codice open-source, viola la clausola della libertà di parola del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

I querelanti hanno sottolineato che l'OFAC ha l'autorità di agire contro "ladri di criptovalute" come il Lazarus Group della Corea del Nord, ma un "divieto totale è decisamente sproporzionato", poiché nel 2021 il riciclaggio di denaro ha rappresentato solo lo 0,05% delle transazioni in criptovalute.

"Vietare tutti gli usi di Tornado Cash è come vietare la stampa perché una piccola percentuale di utenti potrebbe pubblicare istruzioni su come costruire un'arma nucleare", hanno aggiunto.

I querelanti hanno spiegato che la motivazione alla base della mozione fa parte di uno sforzo più ampio per ripristinare i diritti alla privacy su Internet per i cittadini statunitensi. Si tratta del ricorso più recente da quando gli individui hanno citato per la prima volta il Department of Treasury degli Stati Uniti a Settembre.

I sei querelanti sono Joseph Van Loon, Tyler Almeida, Alexander Fisher, Preston Van Loon, Kevin Vitale e Nate Welch. Il documento specifica che la maggior parte del gruppo aveva già interagito in precedenza con Tornado Cash.

La battaglia legale giunge mentre Alexey Pertsev, creatore di Tornado Cash, deve affrontare problemi legali nei Paesi Bassi. È detenuto dal 18 Agosto per una serie di accuse relative al riciclaggio di denaro.

Traduzione a cura di Matteo Carrone