A sole sei settimane dal lancio del contratto di deposito, Ethereum 2.0 ha già conquistato la quarta posizione tra i network Proof-of-Stake per valore totale bloccato nello staking.

Anche se la funzionalità di prelievo non è ancora attiva, e non ci sono stime precise in merito alla data della sua implementazione, gli utenti hanno già depositato quasi 1 miliardo di dollari in Ether per lo staking. Secondo l’aggregatore di dati crypto Staking Rewards, oltre 1,5 milioni di Ether, ovvero l’1,35% dell’offerta di Ethereum, sono stati depositati per lo staking.

Attualmente, le ricompense di staking offerte da Ethereum sono stimate a circa il 13,20%: in altre parole, un singolo stake di 32 ETH renderebbe 2.725$ in un anno al prezzo corrente di circa 645$.

Polkadot, progetto ideato da Gavin Wood, un co-fondatore di Ethereum, è attualmente il più grande network di staking in termini di TVL. Sin dal lancio del mainnet di Polkadot a maggio, il 67,51% della sua offerta è stato dedicato allo staking: un valore equivalente a circa 3,4 miliardi di dollari. Cardano, network rivale creato da un altro co-fondatore di Ethereum, Charles Hoskinson, si trova in seconda posizione, con il 65,53% della sua offerta bloccato da luglio per un TVL in staking pari a 3,37 miliardi di dollari.

Tezos ha lanciato lo staking nel 2018, e presenta un tasso di partecipazione del 79,43%, il più alto tra i network di staking nella top 50 dei crypto asset per capitalizzazione di mercato. Attualmente, lo staking cap di Tezos ammonta a 1,38 miliardi di dollari. Sin dal lancio del suo mainnet l’anno scorso, anche Cosmos si è affermato come uno dei principali network PoS, con il 71,77% dell’offerta bloccato per un TVL di staking pari a 915.593.114$.

Anche se gli sviluppatori di Ethereum 2.0 non hanno ancora fornito una data precisa in cui gli utenti potranno prelevare gli Ether depositati, recentemente il fornitore di servizi staking Rocket Pool ha stimato che la funzione potrebbe essere implementata già durante il primo trimestre del 2021.