Secondo il celebre ricercatore di Fundstrat Thomas Lee, il recente declino del prezzo del Bitcoin (BTC) è stato probabilmente causato dalla scadenza dei contratti future.

All'interno di un resoconto l'uomo spiega infatti che il recente crollo, che questa settimana ha ridotto il valore della criptovaluta di circa il 20%, è stato provocato dalla sesta scadenza dei contratti future, lanciati sul CBOE a dicembre dello scorso anno. Lee scrive:

"Il Bitcoin ha subito drastiche variazioni del prezzo attorno alla scadenza dei contratti del CBOE... abbiamo compilato alcuni dati, e sembrano supportare tale teoria".

Secondo la ricerca effettuata da Lee, solitamente il valore del Bitcoin diminuisce di circa il 18% dieci giorni prima alla scadenza dei contratti; generalmente il prezzo si riprende sei giorni più tardi.

Tuttavia Chris Concannon, presidente di CBOE Global Markets, ha subito risposto a tali affermazioni, dichiarando:

"La nozione che [i contratti future] abbiano materialmente compromesso il prezzo del Bitcoin sopravvaluta la loro influenza e ignora altri fattori chiave. [...] Il crollo del Bitcoin può essere più facilmente spiegato grazie ad altri fattori, come il recente scrutinio normativo da parte dei governi di tutto il mondo, l'introduzione di imposte, la nascita di altre criptovalute e l'interesse in calo da parte dei media".

Oggi abbiamo assistito ad una leggera ripresa dei mercati: la capitalizzazione complessiva è aumentata di 20 miliardi di dollari rispetto al minimo di 271 miliardi raggiungo mercoledì. Dopo aver toccato quota 6.263$, il Bitcoin ha ottenuto un rialzo di circa il 5% nelle ultime 24 ore, con un valore di 6.606$ al momento della stesura di questo articolo.

Recentemente la Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti (CFTC) ha richiesto di visualizzare i dati storici raccolti dagli exchange di criptovalute Kraken, Coinbase, Bitstamp e itBit. L'organo governativo ha intenzione di studiare il mercato alla ricerca di possibili istanze di manipolazioni dei prezzi.