Secondo l'ISTAT, c'è una professione che viene pagata tre volte tanto rispetto alle altre: stiamo parlando del notaio, un impiego che in molti ritengono potrebbe un giorno essere soppiantata dalla blockchain. Non vogliamo entrare in questa diatriba, ma è indubbio che vi siano delle sovrapposizioni: sia al notaio che alla blockchain viene delegata una responsabilità enorme, ovvero certificare la validità delle transazioni. Senza, il rischio di truffe o errori sarebbe esponenzialmente più alto.

Immaginate ad esempio di voler comprare una casa: quanto vale avere la certezza che chi ve la sta vendendo sia il reale proprietario? Beh, tanto! Questo tipo di sicurezza ha una rilevanza enorme in moltissime transazioni, motivo per cui il notaio viene pagato così profumatamente.

Ma l'avvento della blockchain sta creando soluzioni di verifica automatiche, supportate da un'infrastruttura tecnologica e algoritmi matematici. Tutto ciò rende il processo di verifica:

  1. più veloce;
  2. più economico;
  3. accessibile a tutti, trasformandolo persino in un’opportunità di guadagno.

Se le ragioni dei primi due punti sono abbastanza evidenti, più interessante è approfondire il terzo. La grande evoluzione è che la blockchain permette di democratizzare il processo di verifica: se fino ad oggi era di esclusiva competenza di una piccola cerchia di persone, i notai appunto, ora è accessibile a tutti. Tutto ciò che serve è disporre di un capitale e metterlo a disposizione della blockchain a cui vogliamo contribuire.

Ad oggi, i processi più utilizzati sono due. Da un lato il sistema "Proof of Work," utilizzato ad esempio da Bitcoin; dall'altro il sistema "Proof of Stake," adoperato invece da Ethereum.

Il primo è un processo che utilizza la potenza dei computer per verificare la validità delle transazioni; il secondo sfrutta invece il capitale bloccato a garanzia, unitamente alla risoluzione di alcuni algoritmi. Non vogliamo annoiarvi con dettagli eccessivamente tecnici, ma vorremmo soffermarci su questo secondo modello che, oltre ad essere il più diffuso, è anche quello che offre le maggiori opportunità di guadagno.

Devi infatti sapere che per partecipare al processo di verifica delle transazioni in un modello Proof of Stake non sono richiesti requisiti particolari. Tutto ciò che serve è disporre di un qualsiasi capitale, acquistare il token della blockchain che si vuole supportare, e infine delegare tali fondi. 

Nello specifico i fondi vengono delegati a un validatore, ovvero un'entità che mette a disposizione dell'infrastruttura la tecnologia necessaria per garantire la validità di una transazione. Ogni blockchain ha diversi validatori, e ogni utente è libero di scegliere a chi delegare in cambio di una parte delle ricompense generate da questo processo. Un po' come i notai, i validatori sono remunerati per il lavoro svolto e distribuiscono questi guadagni a tutti gli utenti che hanno partecipato.

Ma non è tutto. Grazie alla DeFi, possiamo introdurre un nuovo livello che ci permette di far lavorare il nostro capitale in modo più efficiente e remunerativo. Il limite del processo fin qua descritto è che, una volta delegato, non disponiamo più del capitale; questo riduce la nostra capacità di accedere al credito o di generare ulteriori guadagni. Al fine di risolvere questo problema sono stati creati i cosiddetti protocolli di "liquid staking," ovvero delle applicazioni che ci permettono di delegare i nostri token, ma al contempo ricevere una ricevuta utilizzabile all'interno del mondo DeFi. Così è possibile non solo guadagnare ricompense dal processo di verifica, ma anche mantenere la possibilità di richiedere prestiti e adottare strategie di trading più avanzate.

Il binomio blockchain e DeFi apre le porta a opportunità fino ad ora inesplorate, anche se va sottolineato che processo è ancora in atto e richiederà del tempo: parliamo di una tecnologia sperimentale che porta con sé rischi che non vanno assolutamente ignorati, motivo per cui è sempre buona abitudine approfondire e verificare ciò che si va ad utilizzare, anche se potrebbe all'apparenza sembrare "un affare."

Alberto Cuculachi è un imprenditore, divulgatore e professore universitario in Marketing e Business Development. Segue il mondo blockchain dal 2013, e nel 2021 ha fondato il canale YouTube DeFi Talks. Nell’ultimo anno, attraverso i suoi canali ha raggiunto più di mezzo milione di persone in oltre 100 Paesi diversi. È oggi impegnato nella creazione di contenuti formativi e strumenti utili a rendere il mondo crypto e DeFi alla portata di tutti.
Alessio Vilmercati è un 22enne investitore e appassionato di DeFi, laureando in Economia Aziendale e Management. Nel 2022 ha conseguito l’attestato in Blockchain Technology & Management presso la Blockchain Management School di Roma. Prevalentemente nel mondo DeFi, Alessio si dedica giornalmente allo studio di dApp, sempre alla ricerca di nuove opportunità. Chiaro sostenitore di questa tecnologia e della sua futura applicazione nel mondo tradizionale, collabora con il canale YouTube DeFi Talks.
Federico Chironi è un 23enne trader e DeFi enthusiast, laureato in Economia Aziendale; ha poi scelto di proseguire gli studi con un Master in Blockchain Technology & Management presso la Blockchain Management School nel 2021. Studia ed investe nel mondo blockchain, in particolare nel settore DeFi, dal 2020. Fermamente convinto delle innovazioni che la Finanza Decentralizzata porterà negli anni a venire, di recente si sta impegnando in attività di divulgazione in materia, in collaborazione con il canale YouTube DeFi Talks.
Luigi Travaglini è un divulgatore e consulente tecnico nel settore delle criptovalute. Si incrocia con il mondo crypto a cavallo fra il 2014 e il 2015, per poi appassionarsi e non staccarsi più. Affianca al suo percorso accademico un lungo studio tecnico in ambito blockchain, tanto da iniziare nel 2018 ad offrire i suoi servizi di formazione ed assistenza.