Incertezza normativa e mancanza di fiducia sono i due principali ostacoli da superare per promuovere l'adozione della blockchain tra le aziende: lo ha rivelato un recente studio condotto dalla società di revisione contabile PricewaterhouseCoopers (PwC).

Intitolata "Blockchain is here. What’s your next move?", l'indagine svolta da PwC ha preso in esame 600 dirigenti operanti in 15 diversi paesi, chiedendo le loro opinioni sullo sviluppo e sul potenziale delle tecnologie decentralizzate. Le nazioni che hanno partecipato all'iniziativa sono le seguenti: Australia, Cina, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Italia, Olanda, Regno Unito, Singapore, Stati Uniti e Svezia.

Steve Davies, Blockchain Leader di PwC, ha dichiarato:

"Le aziende ci dicono che non vogliono essere lasciate indietro dalla blockchain, ma nelle fasi iniziali del suo sviluppo sono presenti timori legati alla fiducia e alle regolamentazioni."

Circa l'84% dei dirigenti intervistati afferma di star lavorando ad iniziative legate al settore blockchain. Tra questi, il 25% ha già lanciato progetti pilota o gestisce piattaforme blockchain pienamente operative.

Il 46% dei partecipanti ha inoltre identificato il settore finanziario come il più importante per quanto riguarda lo sviluppo della blockchain nei prossimi 3-5 anni. Quanto agli ambiti con il più alto potenziale di crescita, i soggetti hanno indicato il settore dell'energia e dei servizi pubblici (14%), della sanità (14%) e della produzione industriale (12%).

Stati Uniti e Cina sono i due paesi considerati più all'avanguardia nello sviluppo della blockchain, ottenendo rispettivamente il 29% e il 18% dei voti. Il 30% degli intervistati ha tuttavia previsto che entro i prossimi 3-5 anni il principale centro d'influenza diverrà la Cina.

Questo mese il Ministero dell'Industria e dell'Informatica (MIIT) ha svelato di voler realizzare un laboratorio dedicato allo studio della blockchain, allo scopo di poter sfruttare tale tecnologia nell'industria dell'informatica e della sicurezza. Il progetto verrà supervisionato dal Centro di Ricerca Nazionale per la Sicurezza dell'Industria Informatica.