Michael J. Burry, il mago della finanza interpretato da Christian Bale nel film "The Big Short," è noto per la sua capacità di prevedere le crisi finanziarie. Il suo fondo d'investimento ha guadagnato milioni in seguito al crollo immobiliare del 2008, e nel secondo trimestre del 2022 Burry ha liquidato il suo intero portfolio.

Dato che è impossibile prevedere se i mercati tradizionali si riprenderanno prima dell'inizio di una recessione, potrebbe essere un ottimo momento per investire in criptovalute. Di seguito riporteremo alcuni esempi di come, a volte, anche gli investitori esperti si lascino sfuggire rally incredibili.

Nel maggio 2017, Burry ha affermato che la Terza Guerra Mondiale era vicina e che tutti i mercati sarebbero collassati. Invece, nei 9 mesi successivi l'S&P 500 è aumentato del 20%. L'indice ha raggiunto il proprio picco nel dicembre del 2021, a un livello di oltre il 100% superiore rispetto all'apertura di posizioni short suggerita da Burry.

Nel dicembre 2020, Burry ha affermato che il prezzo delle azioni di Tesla era "ridicolo" e che avrebbe pertanto aperto posizioni short. Nel 35 giorni successivi, il valore di TSLA è impennato del 47%; dopo circa dieci mesi dalle dichiarazioni di Burry, il prezzo di Tesla era aumentato del 105%.

Gli indicatori segnalano una grave recessione

I trader non dovrebbero comunque ignorare il fatto che lo U.S. Dollar Index – che compara il valore del dollaro rispetto a quello delle altre principali valute globali – abbia recentemente raggiunto il livello più alto degli ultimi vent'anni. Ciò dimostra che gli investitori stanno disperatamente cercando rifugio nella liquidità, in fuga da mercati azionari, valute estere e debito societario.

Inoltre, il 22 settembre il divario tra i titoli del Tesoro USA a 2 anni e quelli a 10 anni si è ampliato fino a raggiungere il massimo storico di -0,57%. Tipicamente, quando i titoli di Stato a breve termine hanno rendimenti più elevati rispetto a quelli a lungo termine, significa che una recessione è vicina.

Ma non è tutto. Il 22 settembre, la Federal Reserve degli Stati Uniti ha segnalato Reverse Repurchase Agreement per 2.360 miliardi di dollari: il valore più alto mai registrato. In un "Reverse Repo," i partecipanti al mercato prestano contanti alla FED in cambio di titoli del Tesoro statunitensi e titoli garantiti. L'eccessiva liquidità nei bilanci degli investitori indica una mancanza di fiducia nel rischio di credito della controparte: anche questo è un indicatore ribassista.

Questi tre indicatori macroeconomici hanno raggiunto livelli che non si vedevano da oltre due decenni. I trader di criptovalute si pongono pertanto due domande: qual è il rapporto di Bitcoin (BTC) ed Ether (ETH) con i mercati tradizionali? E ancor più importante, quali saranno le conseguenze per i mercati crypto nel caso in cui l'S&P 500 scendesse del 20% e il mercato immobiliare collassasse?

Va ricordato che le transazioni internazionali di materie prive vengono perlopiù valutate in USD, comprese importazioni, esportazioni e trading. Pertanto, anche chi paga tutte le proprie spese utilizzando BTC dovrebbe preoccuparsi del valore del denaro fiat, in quanto i due asset sono strettamente collegati.

Come reagirebbero BTC ed ETH a un crollo del mercato azionario?

La mancanza di un sistema chiuso basato interamente sulle criptovalute fa sì che il loro prezzo dipenda dalla forza del dollaro USA e dal costo dei prestiti. A meno che tu non viva completamente isolato da tutti su un terreno autosufficiente o in una qualche isola comunista, quando gli investitori accumulano denaro contante e i tassi di interesse salgono alle stelle, tutti i mercati ne risentono.

Che impatto avrebbero quindi un crash del mercato azionario o un collasso del mercato immobiliare? La verità è che prevedere gli effetti su Bitcoin ed Ether è impossibile. Da un lato vi è il desiderio degli attuali detentori di vendere l'asset in cambio di contanti, così da poter far fronte a un potenziale crypto-winter più lungo del previsto. D'altra parte, potrebbero esserci numerosi investitori alla ricerca di un asset non confiscabile o di una copertura contro l'inflazione.

Ecco perché la storia di Michael J. Burry è tanto rilevante in un momento storico in cui ogni esperto e analista prevede un imminente crollo del mercato azionario e immobiliare. Bitcoin ed Ether stanno affrontando la loro prima, vera recessione globale.

Possiamo tuttavia analizzare quanto avvenuto marzo 2020, quando gli investitori hanno venduto in preda al panico a causa del COVID-19: coloro che hanno mantenuto salde le proprie posizioni sono stati infine premiati.