Bitcoin (BTC) comincia la nuova settimana con un rinnovato entusiasmo, con la chiusura settimanale che porta ad un classico short squeeze.
Con il ritorno alla classica volatilità, come successo a inizio mese, la criptovaluta più capitalizzata affronta nuovamente i 28.000$ in vista dell'apertura di Wall Street.
Pur rimanendo in un trading range consolidato, Bitcoin tiene i trader sulle spine: sia i long che gli short vengono sorpresi dai movimenti del prezzo spot a breve termine mentre le liquidazioni aumentano.
Il sentiment oscilla di pari passo con tali movimenti. In direzione della parte superiore del range, Bitcoin registra una raffica di proiezioni rialziste, rimpiazzate da paura e timore quando ritorna la tendenza ribassista.
Gli esperti opinionisti di mercato rimangono prudenti, anche se ottobre, il mese tradizionalmente più redditizio per Bitcoin, procede.
Dietro le quinte, i segnali sono solidi: i fondamentali della rete si dirigono verso nuovi massimi storici e la difficoltà prevede quello che potrebbe essere il terzo più grande rialzo del 2023.
Con i dati macroeconomici che lasciano il posto all'attenzione per le tensioni geopolitiche in Medio Oriente questa settimana, gli investitori di Bitcoin hanno molto da tenere d'occhio per quanto riguarda le fonti esterne di volatilità.
Analizziamo da vicino questi ed altri fattori di mercato nella rassegna settimanale di Cointelegraph.

Prezzo di BTC: Short squeeze e monete "vecchie"

La volatilità in chiusura di settimana non ha deluso le aspettative su Bitcoin, con short squeeze consecutivi, che hanno portato BTC/USD a guadagnare 1.000$, come confermato dai dati di Cointelegraph Markets Pro e TradingView.

Grafico orario di BTC/USD. Fonte: TradingView

Il clima che si respira in vista della giornata di apertura di Wall Street è decisamente diverso dal fine settimana, dove il ribasso ha caratterizzato il contesto in presenza di rapporti macroeconomici complessi dagli Stati Uniti.
Oggi torna l'ottimismo, con Michaël van de Poppe, fondatore e CEO di MN Trading, che definisce "un'ottima mossa" il raggiungimento dei massimi plurigiornalieri di 27.975$.
"I ribassi sono da comprare, l'ingresso ottimale sarebbe a 27.300$", annuncia su X (ex Twitter).
Van de Poppe prevede inoltre la continuazione del trend rialzista.

Grafico orario commentato di BTC/USD. Fonte: Michaël van de Poppe/X

Riguardo l'impulso di quest'ultimo movimento, la risorsa di monitoraggio CoinGlass rileva liquidazioni tra le posizioni short di BTC.
"A 27.450$, un gran numero di posizioni short sono state liquidate", ha concluso, insieme ad una heatmap della liquidazione per gli swap perpetual BTC/USDT sul più grande exchange globale, Binance.

"Il prossimo focus è sui livelli di liquidazione a 26.500 e 27.660$".
Liquidation heatmap di BTC/USDT. Fonte: CoinGlass/X

Il popolare trader Crypto Tony resta più prudente, avendo precedentemente avvertito il potenziale di una significativa pressione discendente che riporterebbe Bitcoin fino ai 20.000$ nei prossimi mesi.

$BTC / $USD - Aggiornamento
Ho effettuato lo stop quando abbiamo recuperato la zona di resistenza a 27.300$, e ora mi trovo in attesa del mio prossimo trigger. I rialzisti potrebbero benissimo portarci fino alla zona di resistenza a 29.000$, ma ricordate che si tratta di un'area difficile da gestire.
Se state cercando di fare long adesso, siate cauti. 

Per la società di ricerca Santiment, invece, il mutamento di rotta non si è limitato ad un semplice short squeeze, ma ha evidenziato come i "vecchi" BTC si stiano muovendo, avendo abbandonato i wallet dopo un lungo periodo di inattività subito prima del ritorno a 27.000$.
"Il più alto numero di $BTC dormienti che cambiano wallet da luglio: questi picchi nella misurazione dell'età raggiunta indicano un'inversione di direzione dei prezzi", recita il commento di accompagnamento di un grafico.

Grafico commentato di BTC/USD. Fonte: Santiment/X

Dalio avverte sulla possibilità del 50% di una terza guerra mondiale

A differenza della scorsa settimana, nei prossimi giorni il panorama macro non sarà caratterizzato da dati significativi provenienti dagli Stati Uniti.
Al contrario, il nervosismo per il potenziale impatto sul mercato del conflitto in corso tra Israele e Hamas è al centro della scena, mentre lo spettro dell'inflazione permane.
Quest'ultima è stata fin troppo chiara, dal momento che i dati rilasciati la scorsa settimana e quelle precedenti hanno mostrato la persistenza dell'inflazione statunitense oltre le aspettative del mercato.
La prossima riunione della Federal Reserve per la definizione dei tassi di interesse è prevista per il 1° novembre e, a due settimane dal termine, gli spunti dell'inflazione saranno fin troppo importanti per il sentiment degli asset di rischio.
"Mancano 2 settimane alla riunione della Fed di novembre", riassume la risorsa di analisi finanziaria The Kobeissi Letter su X, elencando i principali eventi finanziari statunitensi della settimana.
Tra questi, il discorso del presidente della Fed Jerome Powell, uno dei 17 oratori della Fed che saliranno sul palco questa settimana.

Eventi chiave della settimana:
1. Dati sulle vendite al dettaglio - martedì
2. Dati relativi alla costruzione di abitazioni - mercoledì
3. Dati sulle vendite di case esistenti - giovedì
4. Discorso del presidente della Fed Powell - giovedì
5. Inizia la stagione degli utili del terzo trimestre 2023
6. Un totale di 17 eventi della Fed
Mancano 2 settimane alla riunione della Fed di novembre.

A dimostrazione di quanto la politica possa influenzare il sentiment, Kobeissi è stato uno dei tanti a fare riferimento a una cupa previsione dell'investitore miliardario Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, il più grande hedge fund del mondo.
In un post su LinkedIn del 12 ottobre, Dalio ha avvertito come il rischio di una Terza Guerra Mondiale sia salito al 50% negli ultimi due anni.
"Fortunatamente, la progressione verso una guerra mondiale tra le maggiori potenze (Stati Uniti e Cina) non ha ancora attraversato la linea irreversibile che va dal contenimento (lo stato attuale) alla guerra brutale tra le maggiori potenze e i loro alleati", ha affermato.

"Se queste grandi potenze avranno scontri diretti tra loro, in cui una parte ucciderà un numero significativo di persone dall'altra parte, assisteremo alla transizione da conflitti contenuti ad una brutale terza guerra mondiale".

Il GBTC "discount" si avvicina ai minimi di due anni

Oltre alla quotazione di BTC, è in corso una decisa ripresa del più grande veicolo di investimento istituzionale in Bitcoin.
Il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) è attualmente scambiato con il più basso discount rispetto al valore patrimoniale netto (NAV) – il prezzo spot di Bitcoin – da dicembre 2021.
Come riportato da Cointelegraph, il discount, che un tempo era un premium, era quasi del 50% a inizio anno, e l'inversione di tendenza di GBTC è arrivata in concomitanza con le vittorie legali dell'operatore Grayscale nei confronti delle autorità di regolamentazione statunitensi.
Ora, i mercati sembrano essere più fiduciosi che mai che un fondo negoziato in borsa (ETF) a prezzo spot – che Grayscale ha intenzione di creare e lanciare con GBTC – otterrà il via libera, aprendo nel contempo una marea di interesse istituzionale per Bitcoin.
"Una caratteristica significativa di GBTC è che non offre un meccanismo diretto per il riscatto delle azioni in Bitcoin effettivi, e che viene negoziato over-the-counter (OTC)", spiega il famoso trader e conduttore di podcast Scott Melker, noto come "The Wolf of All Streets", in una recente analisi condivisa su X.

"Tale elemento strutturale può portare a casi in cui il prezzo di mercato si discosta dal valore sottostante di BTC. Fattori come la speculazione di mercato, il sentiment degli investitori, i vincoli di liquidità e persino le notizie normative possono influenzare la divergenza dei prezzi".

Melker ha continuato affermando che la possibilità che GBTC diventi un ETF è "ancora lontana dall'essere una certezza".
"Contestualmente, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti sta esaminando anche diverse altre proposte di ETF su Bitcoin, comprese quelle di giganti finanziari come Fidelity, Blackrock e Franklin Templeton, il che aggiunge un ulteriore livello di complessità e incertezza al panorama", ha sottolineato.

Grafico del premium GBTC vs asset posseduti vs BTC/USD. Fonte: CoinGlass

Difficoltà di estrazione verso un nuovo imminente record

L'ultimo incremento di prezzo di BTC ha contribuito ad aumentare le previsioni sui fondamentali della rete sottostante.
In vista del prossimo aggiustamento automatico previsto per la giornata odierna, la difficoltà di Bitcoin dovrebbe espandersi fino a raggiungere nuovi massimi storici, stando ai dati forniti dalla risorsa di monitoraggio BTC.com.

Fondamentali della rete Bitcoin. Fonte: BTC.com

Non si tratta di una novità, considerando che nel 2023 sia la difficoltà che l'hash rate del mining hanno spesso raggiunto siglato nuovi record. L'imminente aumento della difficoltà, tuttavia, potrebbe entrare nella top 3 dell'anno con quasi il 7%.
Se dovesse essere raggiunto, la difficoltà supererà per la prima volta la soglia dei 60.000 miliardi, a testimonianza della concorrenza sempre più agguerrita tra i miner e dell'impareggiabile sicurezza della rete Bitcoin.
Le stime relative all'hash rate, invece, variano in modo significativo a seconda delle risorse. I dati sull'hash rate di MiningPoolStats mostrano l'ultimo massimo storico di 497,66 esahash al secondo (EH/s) raggiunto il 9 ottobre.

Hash rate di Bitcoin. Fonte: MiningPoolStats

L'elevata difficoltà combinata con livelli di prezzo di BTC relativamente modesti apre inevitabilmente delle questioni sulla redditività dei miner. Con spese sempre più elevate per ogni Bitcoin, emergono periodicamente preoccupazioni su quanto i miner siano incentivati a continuare.
Proprio come nel caso dell'hash rate, le stime variano su quanto sia realmente costoso il costo di produzione aggregato per Bitcoin, con una moltitudine di fattori, tra cui la posizione fisica, che giocano tutti un ruolo nel conteggio.
Come riportato da Cointelegraph, il dimezzamento delle sovvenzioni per i blocchi previsto per il prossimo anno ridurrà inoltre del 50% la quantità di BTC ricevuta per ogni blocco estratto.
"Penso che il prezzo vada bene per i miner, ma con l'halving e l'aumento della difficoltà dovrà aumentare rapidamente", ha scritto James Straten, analista di ricerca e dati presso la società di crypto analisi CryptoSlate, in parte del commento pubblicato su X la scorsa settimana.

Un "Uptober" precario

Il destino dell'Uptober di quest'anno è in bilico?
Persino modeste variazioni del prezzo spot di BTC possono influenzare i guadagni del mese di ottobre grazie alla forza dell'attuale trading range, in vigore da marzo.

Non abbiamo avuto né un Uptober, né un Rektober, bensì un Choptober.
Questa sarebbe la prima volta dopo 4 anni in cui il mese di ottobre finirebbe in rosso.
Il mese scorso è stato il primo settembre verde dopo 6 anni.
Siamo però solo a metà del mese, quindi molte cose possono succedere. 

Sebbene la settimana scorsa sia stata negativa, la spinta verso i 28.000$ comporta ora un aumento del 3,5% del BTC/USD da inizio mese.
A due settimane dalla chiusura mensile, la performance complessiva di Bitcoin rimane un'incognita. Un +3,5%, pur essendo tutt'altro che misero, rappresenterebbe comunque il mese di ottobre più debole per Bitcoin dal 2018.
I dati di CoinGlass mostrano inoltre come il peggior ottobre mai registrato – nel 2014 – abbia comportato perdite di "solo" il 12%, lasciando aperta la porta a un nuovo record negativo nel caso in cui le condizioni dovessero peggiorare.

Rendimenti mensili di BTC/USD. Fonte: CoinGlass

Questo articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi e i lettori devono effettuare le proprie ricerche prima di prendere una decisione.

Traduzione a cura di Walter Rizzo