L’evento Blockchain & Web3 Outlook 2024/25, organizzato dall’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano, ha offerto una fotografia chiara dello stato dell’arte in Italia riguardo all’adozione delle criptovalute e della tecnologia blockchain da parte di istituzioni, banche e aziende.
Un’adozione graduale, ma con segnali di maturazione
Nel 2024, il mercato italiano del Blockchain & Web3 ha raggiunto un valore di 40 milioni di euro, registrando una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Sebbene il dato appaia modesto rispetto ad altri paesi europei, segnala un progresso verso l’integrazione di queste tecnologie nei settori finanziario, assicurativo e pubblico.
Le istituzioni finanziarie si confermano protagoniste: il 49% degli investimenti è stato realizzato da banche e assicurazioni, mentre la Pubblica Amministrazione ha incrementato la sua quota al 22%, con progetti legati alla digitalizzazione e alla tracciabilità.
Le istituzioni finanziarie si confermano protagoniste: il 49% degli investimenti è stato realizzato da banche e assicurazioni, mentre la Pubblica Amministrazione ha incrementato la sua quota al 22%, con progetti legati alla digitalizzazione e alla tracciabilità.
Tuttavia, settori come l’agroalimentare, una volta promettenti, hanno visto un drastico calo di interesse, dal 10% al 2% degli investimenti.
Tra i progetti più rilevanti del 2024 si segnala l’emissione di un Digital Bond da parte di Cassa Depositi e Prestiti, che ha dimostrato le potenzialità della tokenizzazione di strumenti finanziari nel nostro paese.
Tra i progetti più rilevanti del 2024 si segnala l’emissione di un Digital Bond da parte di Cassa Depositi e Prestiti, che ha dimostrato le potenzialità della tokenizzazione di strumenti finanziari nel nostro paese.
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Le startup Web3 in Italia. Fonte: Osservatorio Blockchain & Web3
Regolamentazione: il freno e l’opportunità
Il panorama normativo italiano, sebbene in evoluzione, resta uno dei principali ostacoli alla diffusione su larga scala della blockchain e delle criptovalute. Secondo l’Osservatorio, il nostro paese rischia di rimanere indietro rispetto a molte altre nazioni europee a causa di un approccio spesso conservatore o poco informato da parte dei regolatori.
Nonostante l’entrata in vigore del MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), che ha fornito un quadro più chiaro per gli emittenti di stablecoin e altri asset digitali, l’Italia deve ancora affrontare diverse sfide, tra cui la tassazione sulle plusvalenze crypto, recentemente al centro del dibattito.
Nonostante l’entrata in vigore del MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), che ha fornito un quadro più chiaro per gli emittenti di stablecoin e altri asset digitali, l’Italia deve ancora affrontare diverse sfide, tra cui la tassazione sulle plusvalenze crypto, recentemente al centro del dibattito.
Il ruolo delle banche in questo contesto è cruciale. Alcuni istituti italiani, come Intesa Sanpaolo, stanno esplorando la tokenizzazione di asset finanziari, seguendo l’esempio di progetti europei di successo. Tuttavia, come ha sottolineato Giacomo Vella, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3, serve “un maggiore dialogo tra attori di mercato, regolatori e cittadini” per creare un ambiente favorevole agli investimenti.
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I progetti Web3 in Italia. Fonte: Osservatorio Blockchain & Web3
Prospettive per il 2025
Guardando al futuro, il 2025 potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’Italia. Il continuo sviluppo di infrastrutture blockchain e la crescente maturità delle soluzioni basate su smart contract e tokenizzazione offrono opportunità significative per le aziende e le istituzioni.
Tuttavia, come emerso dall’evento, l’Italia deve cambiare passo.
Tuttavia, come emerso dall’evento, l’Italia deve cambiare passo.
È necessario intensificare gli sforzi per educare il pubblico e le imprese sui benefici delle tecnologie blockchain, incoraggiare investimenti più consistenti e collaborare attivamente con l’Unione Europea per armonizzare le normative.
Con un approccio pragmatico e una visione a lungo termine, il nostro paese ha l’opportunità di posizionarsi come leader nell’adozione della blockchain e delle criptovalute, superando le attuali esitazioni e colmando il divario con i paesi più avanzati.
Con un approccio pragmatico e una visione a lungo termine, il nostro paese ha l’opportunità di posizionarsi come leader nell’adozione della blockchain e delle criptovalute, superando le attuali esitazioni e colmando il divario con i paesi più avanzati.
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Stato dell'arte del mercato blockchain in Italia. Fonte: Osservatorio Blockchain & Web3