Nel 2021 il market cap delle criptovalute è decollato del 286%, portando un settore da 2.170 miliardi di dollari nella stratosfera. Tuttavia, questa vasta creazione di ricchezza è stata accompagnata dall’esplosione di storie singolari. Dalla morte sospetta di diversi evangelisti crypto e truffe legate ad account Twitter hackerati di capi di stato a NFT di celebrità rimasti invenduti all’asta. Senza ulteriori indugi, diamo un’occhiata alle storie più strane che hanno affascinato gli appassionati della blockchain quest’anno.

1) La morte di John McAfee

Il 23 giugno, John McAfee, evangelista crypto e fondatore dell’omonima compagnia di software antivirus McAfee, è stato trovato morto nella cella di un carcere in Spagna dopo un presunto suicidio per impiccagione. Gli Stati Uniti, uno dei pochi paesi che impongono un regime di tassazione per cittadinanza (ovvero, ogni anno gli americani vengono tassati sul proprio reddito a prescindere dal loro paese di residenza), stava richiedendo l’estradizione di McAfee per non aver presentato le dichiarazioni sui redditi tra il 2014 e il 2018, oltre a non aver segnalato presumibilmente le entrate generate dai suoi progetti crypto. McAfee è stato arrestato in Spagna in attesa di accuse per evasione fiscale negli USA. Nel 2018, McAfee avrebbe ricevuto pagamenti fino a 105.000$ a tweet per promuovere initial coin offering (ICO) sui social media.

In un altro tweet pubblicato due anni prima, McAfee aveva affermato: “Se mi suicido, non sono stato io. Sono stato ucciso,” portando a teorie complottiste secondo cui la morte dell’imprenditore potrebbe essere stata il risultato di un attacco orchestrato. McAfee è noto per le sue imprese pioneristiche nella programmazione, l’adozione di Bitcoin (BTC) nei suoi primi anni di esistenza e la sua personalità eccentrica. Molti ricorderanno la sua scommessa di “mangiare le mie parti intime in diretta nazionale” se il prezzo di BTC non avesse raggiunto i 500.000$ entro il 2020. A novembre, la compagnia di sviluppo software originale di McAfee è stata acquisita da investitori privati per 14 miliardi di dollari. McAfee lascia la moglie Janice McAfee e i suoi bambini (almeno 47 stando a quanto affermato da McAfee).

“Oggi sarebbe stato il 76° compleanno di John. Mentre continuiamo ad aspettare notizie dal tribunale voglio condividere alcuni dei miei ricordi di John preferiti.”

2) Il primo ministro indiano twitta una truffa BTC

A dicembre, l’account Twitter del primo ministro indiano Narendra Modi è stato nuovamente hackerato. I responsabili hanno annunciato che l’India ha adottato BTC come valuta nazionale, distribuendo 500 BTC ai cittadini indiani che si fossero iscritti tramite un link di phishing. Il tweet è stato brevemente visibile al pubblico e ai 73,4 milioni di follower di Modi prima che venisse rimosso. L’anno precedente, un gruppo di criminalità informatica conosciuto come “John Wick” ha hackerato l’account Twitter del primo ministro pubblicando messaggi che chiedevano ai suoi follower donazioni in crypto.

Esistono diverse ipotesi sul motivo per cui Modi è diventato un bersaglio di questi attacchi informatici. Un possibile movente sarebbe la vendetta per lo scandalo Bitcoin in corso nello stato indiano di Karnataka. Stando agli organi di stampa indiani, la polizia e i funzionari governativi di Karnataka avrebbero ricevuto 12.900 BTC in tangenti dall’hacker Srikrishna Ramesh, arrestato per aver hackerato tre exchange di criptovalute e altri siti web negli anni precedenti. Quando il ministro di Karnataka, Basavaraj Bommai, ha sollevato la questione durante un incontro con Modi a novembre, sembra che il primo ministro abbia minimizzato e ignorato il problema. Al momento, l’India affronta un contesto normativo caotico per quanto riguarda la situazione delle attività crypto nel paese.

“L’India ha ufficialmente adottato Bitcoin come moneta a corso legale. Il governo ha comprato ufficialmente 500 BTC e li sta distribuendo a tutti i residenti del paese. Affrettati.”

Il tweet su Bitcoin ora cancellato di Narendra Modi

Il tweet su Bitcoin ora cancellato di Narendra Modi. Fonte: India Today / Twitter

3) La sconfitta di ConstitutionDAO

A novembre, un gruppo di investitori retail ha formato un’organizzazione autonoma decentralizzata, o DAO, con l’obiettivo di raggruppare fondi per acquistare l’ultima copia stampata privata rimasta della prima edizione della costituzione statunitense a un’asta pubblica organizzata da Sotheby’s. ConstitutionDAO ha raccolto 49 milioni di dollari grazie a donazioni di Ether (ETH) da 17.437 partecipanti. Durante l’asta, però, l’offerta migliore è stata presentata da Ken Griffin, CEO di Citadel, società proprietaria di hedge fund che hanno shortato Gamestop mentre un grande gruppo di investitori retail promuoveva il titolo azionario.

ConstitutionDAO si è sciolta poco più tardi e ha rimborsato i partecipanti. Anche se gli investitori “proletari” potrebbero non avere nulla da perdere se non le proprie catene, è chiaro che la “borghesia” non permetterà loro di liberarsi così facilmente.

“Abbiamo appena distribuito l’ultimo lotto di rimborsi a chi ha contribuito direttamente su Juicebox dopo l’asta. Se hai contribuito dopo l’asta e prima della data limite 6 dicembre, dovresti aver ricevuto il tuo rimborso.”

4) Elon, Tesla e Bitcoin

Quest’anno le criptovalute hanno attraversato diverse turbolenze, in parte potenzialmente causate dal CEO di Tesla, Elon Musk. Tralasciando la promozione di meme token come Dogecoin (DOGE), l’approccio indeciso di Musk per quanto riguarda l’adozione di Bitcoin da parte di Tesla ha creato e spazzato via molte fortune.

A marzo, Musk ha innescato una frenesia d’acquisto annunciando che Tesla avrebbe accettato BTC come pagamento per l’acquisto dei suoi veicoli elettrici. Due mesi più tardi, lo slancio si è invertito trasformandosi in una brusca correzione di mercato dopo che Musk ha abbandonato i piani, citando preoccupazioni ambientali legate al mining del network. A ottobre, Tesla ha accennato che potrebbe riconsiderare l’integrazione di BTC come metodo di pagamento. In tutto questo, però, Musk è diventato più popolare come timoniere, guidando investitori retail e appassionati crypto attraverso le tempeste dei mercati dei capitali. Di recente, è stato eletto Persona dell’anno dal Times Magazine.

5) Gli NFT invenduti di Tupac Shakur

Per 29 anni, l’ex giornalista hip hop Lawrence “Loupy D” Dotson ha conservato una serie di fotografie del celebre rapper Tupac Shakur. Le foto sono state scattate nel 1992 durante la festa per l’uscita dell’album di debutto “2Pacalypse Now.” A novembre di quest’anno, sono state messe all’asta sotto forma di token non fungibili, o NFT. In un’intervista con Cointelegraph, Loupy D ha affermato:

“Ho considerato anche mostre fotografiche, musei, tanti modi diversi. Con gli NFT, non si tratta solo dell’asset in sé ma anche la storia dietro di esso. Sapevo di dover raccontare la mia storia al pubblico.”

L’asta su OpenSea ha ricevuto una notevole copertura mediatica prima del suo inizio, anche da RollingStone e Fortune.com. L’asta è proseguita per una settimana, ma nessuno dei 18 NFT è stato venduto. Per la delusione, Loupy D le ha tolte dalla piattaforma mantenendole disponibili per richieste private. Tuttavia, forse il fotografo ha chiesto troppo, considerando che ogni NFT aveva un’offerta minima di 25 ETH (100.000$). A giugno, un altro artista ha chiesto 200 ETH (allora pari a 1 milione di dollari) per una foto di Tupac Shakur scattata 14 giorni prima della sua morte in una sparatoria. Neanche questo NFT è stato venduto sebbene il prezzo sia stato abbassato a 10 ETH. Hanno chiesto troppo o la popolarità di Tupac è calata? Giudicate voi.

“Beh, gli NFT su Tupac sono rimasti invenduti all’asta su OpenSea.”