Nei prossimi anni, è possibile che il 2020 sarà visto come un momento di svolta per le criptovalute. A marzo, il crollo del Black Thursday ha spazzato via miliardi dai mercati nel giro di poche ore. Sarebbe stato lecito pensare che ci sarebbero voluti anni per riprendersi.

Invece, a dicembre Bitcoin (BTC) è riuscito a raggiungere un nuovo massimo storico, conquistando la resistenza dei 20.000$ e superando i 24.000$ poco più tardi. Questo traguardo arriva alla fine del primo anno nella storia di Bitcoin in cui la criptovaluta è stata messa alla prova nel contesto di una recessione globale.

Il 2020 ha visto anche gli indirizzi attivi avvicinarsi ai livelli del 2017, secondo i dati di Glassnode. Quindi, anche se le speculazioni indicano gli investitori istituzionali come la ragione centrale della ripresa fulminea di Bitcoin, i dati suggeriscono che l’adozione generale è in crescita.

Questo ci porta a una domanda: nel 2020, quali compagnie, governi e altre entità hanno dato il maggior contributo all’adozione delle criptovalute? In nessun ordine particolare, ecco le scelte di Cointelegraph.

PayPal

A fine ottobre, quando è emerso che il colosso dei pagamenti stava progettando di integrare le criptovalute nella sua piattaforma, i mercati hanno reagito con grande entusiasmo. Le notizie di PayPal hanno confermato ciò che molti sospettavano da tempo, ma la novità è arrivata con una sorprendente ciliegina sulla torta: PayPal ha anche annunciato che da gennaio gli utenti potranno spendere criptovalute presso tutti i 26 milioni di commercianti che utilizzano i suoi servizi.

Bitcoin non è stato l’unico a trarre vantaggio dalla notizia, che sembra aver creato un ciclo di rinforzo positivo anche per i titoli di PayPal. In seguito all’annuncio, le azioni della società sono aumentate del 17%. Gli utenti negli Stati Uniti possono già utilizzare il servizio, e PayPal lancerà il trading di criptovalute a tutti i suoi 300 milioni di utenti globali a partire dall’anno prossimo.

L'Office of the Comptroller of the Currency

La relazione tra criptovalute e autorità di regolamentazione statunitensi è da anni alquanto tesa. Tuttavia, a luglio la situazione ha fatto un’improvvisa inversione a U quando l’Office of the Comptroller of the Currency ha rilasciato una comunicazione dando il via libera alle banche per iniziare offrire servizi di custodia per criptovalute.

La mossa comprende tutte le banche nazionali e le associazioni di risparmio federali, rimuovendo a tutti gli effetti un notevole ostacolo normativo per l’adozione delle criptovalute nel paese. Rappresenta un passo avanti critico non solo per i possessori retail, ma spiana anche la strada per l’adozione istituzionale. Inoltre, le banche non hanno più motivo per negare servizi a fornitori di servizi crypto legittimi, ammesso che siano conformi agli standard generali Know Your Customer.

Da un punto di vista pratico, ci vorrà del tempo prima che le banche adottino le necessarie misure di sicurezza e l’infrastruttura per gestire gli asset digitali. Ad ogni modo, le azioni dell’OCC sono un progresso considerevole per l’adozione crypto negli Stati Uniti.

S&P Dow Jones

Forse come diretto risultato dei provvedimenti dell’OCC, e senza dubbio legato al bull market in corso, a dicembre Wall Street ha finalmente annunciato ufficialmente il suo ingresso nel settore degli asset digitali. S&P Dow Jones Indices ha confermato il debutto di indici su criptovalute a partire dal 2021. L’iniziativa nasce da una collaborazione con Lukka, un fornitore di dati blockchain statunitense.

Non è ancora chiaro quali saranno esattamente gli asset compresi in questi indici. Tuttavia, con 550 criptovalute a disposizione, sembra ragionevole supporre che la grande maggioranza dei principali token verrà inclusa. La mossa potrebbe aiutare a stimolare un’ulteriore adozione istituzionale delle criptovalute, in quanto una maggiore infrastruttura di mercato mainstream rende gli asset digitali più accessibili agli investitori di Wall Street.

Mike Novogratz

Quest’anno, il CEO di Galaxy Digital ha forse contribuito più di tutti a promuovere l’adozione di Bitcoin. Dopo che le entrate della compagnia hanno registrato una crescita del 75% dall’inizio dell’anno, ha dichiarato pubblicamente di essere convinto che Bitcoin raggiungerà i 65.000$ dopo aver superato il massimo storico del 2017.

Pochi giorni più tardi, ha consigliato a tutti di dedicare il 3% del proprio patrimonio netto all’asset, e di conservarlo fino al 2025. A inizio dicembre ha alzato nuovamente la posta, incoraggiando gli investitori a stanziare il 5% del proprio portafoglio in crypto.

Dimostrando di essere pronto a scommettere sulla sua previsione, ha rivelato a CNN che il 50% del suo patrimonio netto è bloccato in asset digitali. Circa una settimana dopo, Bitcoin ha superato il suo massimo storico precedente.

Dave Portnoy

Per buona parte del 2020, la relazione del fondatore di Barstool Sports con le criptovalute ha avuto alti e bassi. Ad agosto, Dave Portnoy, anche noto come “Davey Day Trader,” ha invitato i gemelli Winklevoss a casa sua per saperne di più su Bitcoin. In seguito, ha iniziato a pubblicizzare altcoin, ricevendo le critiche di alcuni membri di crypto Twitter per la sua mancanza di esperienza. Il giorno dopo, ha affermato che sarebbe diventato un milionario crypto.

Dopo aver abbandonato completamente gli asset digitali, l’imprenditore è tornato in Bitcoin due settimane più tardi, dichiarando stavolta “il mio cuore è nelle crypto.”

Non importa se ti ha fatto ridere o alzare gli occhi al cielo, la breve e bizzarra permanenza di Portnoy ha senza dubbio contribuito ad attirare l’attenzione sulle criptovalute. Di conseguenza, la sua influenza nell’adozione vale la presenza in questa lista.

La Corte suprema dell’India

Nel 2018, la Reserve Bank of India ha inflitto un colpo letale alle società crypto attive nella seconda nazione più popolosa del mondo. Il governo ha applicato misure per vietare alle banche locali di collaborare con imprese nel settore blockchain, impedendo di conseguenza ai cittadini indiani di scambiare criptovalute sugli exchange e costringendoli a usare network peer-to-peer e il mercato nero per la compravendita con fiat.

Nel marzo di quest’anno, la Corte suprema dell’India ha emesso una sentenza storica, revocando la decisione e definendola “incostituzionale.” Questo provvedimento ha sostanzialmente legittimato di nuovo le criptovalute a 1,3 miliardi di persone.

Nonostante le voci incerte di un'altra inversione a U in arrivo, la sentenza della SCI ha dato una spinta considerevole al settore crypto indiano: molti nuovi exchange sono nati nel paese, offrendo servizi crypto a milioni di nuovi utenti.

JPMorgan

A febbraio 2019, il gigante bancario JPMorgan ha annunciato i suoi piani relativi alla creazione di una propria criptovaluta per accelerare i regolamenti all’interno del suo network. A ottobre di quest’anno, JPM Coin è stata finalmente lanciata, sotto forma di una semplice stablecoin ancorata al dollaro. Tuttavia, considerando l’enorme portata di JPMorgan, si stima che questo asset farà risparmiare centinaia di milioni di dollari in costi periferici al settore finanziario globale.

È improbabile che la mossa influisca sul mercato crypto nel suo complesso, semplicemente perché JPM Coin viene utilizzata solo all’interno del network chiuso di JPMorgan. Tuttavia, ogni giorno la banca elabora transazioni per un totale di circa 6.000 miliardi di dollari in oltre 100 paesi. Quindi, potrebbe diventare facilmente una delle criptovalute più adottate al mondo in termini di volume delle transazioni. A metà dicembre, Goldman Sachs ha firmato un contratto per utilizzare JPM Coin in operazioni repo.

Uniswap 

È stato un anno straordinario per la finanza decentralizzata in generale, ma possiamo affermare che il lancio di Uniswap V2 a maggio ha reso il 2020 una pietra miliare per quanto riguarda l’adozione degli exchange decentralizzati. Già ad agosto, l’exchange ha superato il volume di trading di Coinbase Pro, e a dicembre ha raggiunto oltre 50 miliardi di dollari in volume complessivo.

Inoltre, Uniswap è divenuto vittima del suo stesso successo con il lancio di SushiSwap ad agosto. Il nuovo exchange è nato come un clone del codice di Uniswap dotato di un token proprio. Descritto come un “vampire attack,” la mossa ha minacciato il dominio di Uniswap risucchiando liquidità dall’exchange. Peggio ancora, il successo di SushiSwap ha generato una serie di simili exchange emulatori, diversi dei quali stabiliti sulla nuova blockchain Binance Smart Chain.

Tuttavia, Uniswap ha avuto l’ultima parola con il lancio del suo token a settembre, distribuendo UNI a chiunque avesse contribuito liquidità alla piattaforma in passato. Questa mossa ha aiutato Uniswap a trionfare nella guerra di liquidità, e ancora oggi continua a sbaragliare i suoi concorrenti.

Spencer Dinwiddie

A settembre 2019, il giocatore dell’NBA Spencer Dinwiddie ha rivelato di voler tokenizzare l’estensione del suo contratto, equivalente a 34 milioni di dollari. Il suo piano era di vendere token digitali collegati al contratto, consentendo agli investitori di ricevere capitale e interessi.

Possiamo dire che la strada di Dinwiddie verso la vendita di un contratto tokenizzato è stata tutt’altro che semplice. Dopo aver affrontato l’opposizione della stessa NBA, a maggio Dinwiddie ha lanciato una campagna Gofundme, cercando di raccogliere quasi 25 milioni di dollari in BTC per consentire ai fan partecipanti di decidere il destino del suo trasferimento successivo. Tuttavia, ha sospeso la campagna dopo aver raccolto solo 1.160$, che ha donato in beneficenza. Più tardi, è riuscito a vendere il 10% delle quote token del suo contratto NBA a otto investitori.

Nonostante tutto, il supporto delle criptovalute da parte di Dinwiddie ha aiutato ad attirare l’attenzione mainstream Bleacher Report ha definito il giocatore “il genio Bitcoin dell’NBA.”

GoodDollar

Lanciato a settembre da eToro, GoodDollar è un progetto sociale con l’obiettivo di fornire un reddito digitale di base su larga scala. GoodDollar emette i suoi token, chiamati G$, in base ai rendimenti generati investendo un paniere di crypto asset di riserva in protocolli DeFi. In seguito, li distribuisce come un reddito di base universale.

Sin dal lancio della piattaforma a settembre, la compagnia sostiene di aver coinvolto più di 40.000 persone in 180 paesi, distribuendo oltre 14 milioni di token G$. Gli utenti non possono ancora scambiare i propri token per valute fiat, ma possono usarli per comprare servizi online attraverso il marketplace GoodDollar su Facebook, che attualmente presenta quasi 16.000 membri.

L’idea di un reddito di base universale gode già di un ampio sostegno, anche da parte dell’ex candidato presidenziale statunitense Andrew Yang. Tuttavia, la pandemia di coronavirus ha fatto crollare qualsiasi ulteriore appoggio all’idea considerando che molte persone continuano a risentire della crisi economica. Quindi, GoodDollar è un esperimento interessante per quanto riguarda la creazione di una fonte di finanziamento sostenibile per il modello UBI.

COVID-19

Sappiamo bene che quest’ultima scelta è controversa, ma non possiamo ignorare il fatto che la più grande bull run nella storia di Bitcoin coincida con un periodo in cui il mondo si trova alle prese con la devastante pandemia di coronavirus. A novembre, Cointelegraph ha evidenziato che le conseguenze economiche del COVID-19 hanno contribuito a cambiare le percezioni su Bitcoin e il denaro digitale.

Prima ancora, era sempre più chiaro che la pandemia stesse accelerando l’innovazione digitale grazie alle misure di lockdown e i cambiamenti della tracciabilità rispetto a precedenti epidemie storiche. Dopotutto, è stato Ben Franklin a osservare per primo che “dall’avversità nasce l’opportunità.”

La crescita della DeFi e l’incredibile bull run crypto del 2020 sottolineano il vero potenziale delle criptovalute per aiutare a ridistribuire la ricchezza e generare nuovi canali di valore. Quindi, se è possibile trovare un elemento positivo nella catastrofica crisi sanitaria del 2020, non sarà stata del tutto invano.

Passando ad una nota più positiva, esaminato puramente attraverso la lente dell’adozione crypto, il 2020 è stato un anno estremamente promettente. Inoltre, tutti gli indizi suggeriscono che il 2021 non ripeterà gli eventi avvenuti nel 2018, dopo la precedente bull run memorabile. Tenendo questo in mente, guardiamo avanti in attesa di buone notizie dal settore crypto nell’anno venturo. Auguri!