Secondo un'analisi condotta dall'exchange di criptovalute Binance sulla nuova stablecoin di JPMorgan Chase, la moneta del colosso bancario pone "una concorrenza diretta minima" al token XRP di Ripple nel breve periodo. Lo studio è stato pubblicato il 1° marzo da Binance Research.

Come segnalato da Cointelegraph, JPMorgan Chase ha annunciato il lancio della sua nuova soluzione blockchain a metà febbraio: una stablecoin denominata JPM Coin, sostenuta in rapporto 1:1 dalle riserve di dollari USA della banca.

Come osserva la ricerca di Binance, il progetto pilota di JPM Coin si concentrerà inizialmente sul trasferimento di valore tra le istituzioni finanziarie e sarà pubblicato sulla rete blockchain permissioned Quorum, un'hard fork della blockchain pubblica Ethereum (ETH).

È improbabile che JPM Coin possa competere direttamente con il token XRP di Ripple anche per quanto riguarda i pagamenti interbancari, dato che quest'ultimo ha intenzione di fungere come "mediatore tra valute fiat/crypto e qualsiasi prodotto fiduciario", al contrario del network chiuso della soluzione di JPM Coin.

Prendendo in considerazione la vasta clientela globale della banca e il suo bilancio di 2,6 bilioni di dollari, Binance Research suggerisce che JPM Coin "potrebbe rendere l'istituzione il più grande emittente di una stablecoin su una blockchain in termini di riserva circolante e capitalizzazione totale del mercato".

La moneta, prosegue lo studio, è pronta a diventare un potenziale "precursore della terza generazione di stablecoin", che si rivolgeranno al mondo della finanza tradizionale e verranno utilizzate per scopi particolari e casi d'uso aziendale, tramite token privati ​​basati su blockchain.

Nello schema proposto dalla ricerca, la prima generazione è stata guidata dal baluardo Tether (USDT), seguita dal flusso costante delle nuove stablecoin di "seconda generazione" nel corso del 2018.

Secondo lo studio, anche se JPM Coin potrebbe migliorare significativamente i costi e i tempi dei servizi finanziari tradizionali, le sue implicazioni nel breve periodo per il mercato delle stablecoin pubbliche saranno minime:

"Le grandi banche e le istituzioni finanziarie [...] hanno una serie distinta di vantaggi nell'emissione di stablecoin con collaterale fiat, ma queste proposte non sostituiranno le stablecoin liquide e commerciate pubblicamente nel breve periodo, dati i loro ecosistemi chiusi costruiti su blockchain private".

Inoltre, visto che si tratta di una rete proprietaria e centralizzata, è improbabile che JPM Coin venga sfruttata dai concorrenti nei settori bancari, che in futuro potrebbero benissimo rilasciare i propri token nativi.

Come riportato questa settimana, il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon ha dichiarato che JPM Coin potrebbe in futuro diventare utilizzabile anche dai consumatori.

L'innovazione nel settore delle stablecoin continua a guadagnare sempre più trazione in tutto il mondo: anche le banche giapponesi Mizuho Financial Group e Mitsubishi UFJ Financial Group sono infatti pronte a lanciare i propri token ancorati allo yen.

Intanto, secondo alcuni report non confermati, anche Facebook si starebbe dedicando allo sviluppo della propria criptovaluta con garanzia collaterale fiat, che integrerà nei suoi servizi di messaggistica.