Bitcoin (BTC) ha avuto un anno molto interessante: il suo prezzo si è ripreso da un crollo notevole fino a raggiungere nuovi All-Time High. Tuttavia, nonostante le ottime performance di Bitcoin e l'aumento dell’adozione crypto in tutto il mondo, alcuni osservatori rimangono fortemente scettici verso il settore.  

Eppure, rispetto ad altre annate caratterizzate da forti bull run come il 2017, nel 2020 abbiamo visto molte meno critiche all’universo crypto: diversi oppositori di BTC hanno in qualche modo ammorbidito il loro punto di vista nei confronti degli asset digitali. 

Lasciandoci alle spalle il 2020, vediamo alcune delle più discusse prese di posizione su BTC e crypto dell’ultimo anno. 

Anatoly Aksakov, politico russo: "Bitcoin non ha futuro"

  • Data della dichiarazione: 23 ottobre 2020 
  • Prezzo di Bitcoin quel giorno: 12.900$

Anatoly Aksakov, membro della Duma di Stato russa nonché uno dei parlamentari maggiormente impegnati nella regolamentazione del settore crypto, è stato fortemente critico verso BTC nel 2020. 

Aksakov ritiene che l'adozione globale dei pagamenti in criptovalute come Bitcoin porterebbe alla "distruzione del sistema finanziario". Nell'ottobre 2020, Aksakov ha previsto che le crypto decentralizzate come BTC non hanno futuro, esprimendo invece apprezzamento per le CBDC.

Alcune delle precedenti dichiarazioni di Aksakov, peraltro, non sono invecchiate particolarmente bene: durante una diretta di maggio 2020 con Maria Butina, Aksakov ha affermato che il mining crypto "sta per diventare un ricordo" a causa del terzo halving delle block reward di Bitcoin, passate da 12,5 a 6,25 BTC.

Il parlamentare sosteneva che "il mining non è più redditizio e, da quanto ho capito, questo business è destinato a scomparire in futuro". Nonostante questa previsione, i miner di Bitcoin hanno guadagnato molto bene nel corso del 2020: a novembre, i loro ricavi erano già arrivati ai livelli pre-halving.

Allineandosi con la costante nebulosità delle autorità russe nel regolamentare le crypto, Aksakov cambia spesso punto di vista sul settore. All'inizio di dicembre, aveva definito le criptovalute un "business altamente redditizio", sottolineando la necessità di legittimarle e riconoscendole come proprietà. 

Aksakov è anche presidente del Consiglio Bancario Nazionale presso la banca centrale russa. A metà ottobre 2020, la Banca di Russia ha ufficialmente pubblicato i suoi piani per lo sviluppo di una CBDC, il rublo digitale.

Nouriel Roubini: "Non c'è niente il cui prezzo sia espresso in Bitcoin o in qualsiasi altra criptovaluta"

  • Data della dichiarazione: 7 novembre 2020 
  • Prezzo di Bitcoin quel giorno: 14.900$ 

Nouriel Roubini, professore di economia alla Stern School of Business della New York University, è uno dei più grandi critici delle criptovalute al mondo.

Roubini è noto per le sue affermazioni caustiche secondo cui "le criptovalute come tecnologia non hanno assolutamente alcun motivo per aver successo": anche nel 2020 il noto economista è rimasto fermamente critico nei confronti di crypto e BTCnonostante alla fine del 2019 abbia ammesso che Bitcoin "forse è una parziale riserva di valore".

Il 7 novembre 2020, Roubini ha dichiarato che la stessa definizione di “criptovaluta” è una "denominazione errata", poiché una valuta deve fornire un'unità di conto. Roubini ha continuato ad attaccare Bitcoin, criticandone l'apparente limitata scalabilità:

"Non c'è niente il cui prezzo sia espresso in Bitcoin o in qualsiasi altra criptovaluta. Una valuta deve essere un mezzo di pagamento scalabile, e Bitcoin può fare solo cinque transazioni al secondo."

Allo stesso tempo, Roubini ha ammesso la potenziale funzione del Bitcoin come riserva di valore:

"È forse una riserva di valore parziale, perché, a differenza di migliaia di altre shitcoin, non può essere così facilmente inflazionato, dato che almeno c’è un algoritmo che decide la crescita del supply di Bitcoin nel tempo". 

Peter Schiff: "Bitcoin è la bolla più grande che io abbia mai visto"

  • Data della dichiarazione: 28 ottobre 2020 
  • Prezzo di Bitcoin quel giorno: 13.200$

Peter Schiff, broker milionario e CEO di Euro Pacific Capital, è un altro famoso detrattore di Bitcoin, avendo criticato la criptovaluta già nel 2013. Schiff viene spesso definito un "gold bug" dalla community crypto, in quanto è uno dei maggiori sostenitori mondiali degli investimenti in oro.

Nel corso del 2020, Schiff ha espresso più volte il proprio disprezzo per Bitcoin, prevedendo che l'oro andrà alle stelle mentre BTC, nel prossimo futuro, finirà per crollare.

Il 28 ottobre 2020, mentre l'oro precipitava ai minimi annuali contro BTC, Schiff scriveva:

"Se vogliamo misurare la dimensione delle bolle in base al livello di convinzione che hanno i relativi compratori, la bolla Bitcoin è la più grande che abbia mai visto. I possessori di Bitcoin sono più sicuri di avere ragione e di non poter perdere i propri soldi di quanto lo fossero i compratori di azioni dot-com o di immobili durante le rispettive bolle."

Il 4 dicembre, Schiff ha dichiarato che la performance passata di Bitcoin non garantisce il suo successo futuro, ma piuttosto "assicura il suo futuro fallimento".

Nonostante abbia regolarmente criticato Bitcoin, Schiff non è completamente estraneo alla maggiore criptovaluta del mondo. Nel gennaio 2020, Schiff ha svelato aver perso l'accesso al suo wallet crypto, facendo notare come possedere BTC fosse "una cattiva idea". 

Nell'agosto 2020, il sostenitore dell'oro ha chiesto ai suoi follower su Twitter di inviare dei BTC al figlio diciottenne, Spencer Schiff:

"Dato che molti della community Bitcoin mi prendono in giro perché mio figlio li ha comprati, perché non peggiorare ulteriormente la cosa regalandogliene un po' come regalo di compleanno in ritardo?"

Mark Cuban: "Le banane sono un mezzo di pagamento migliore di Bitcoin"

  • Data della dichiarazione: 24 aprile 2020
  • Prezzo di Bitcoin quel giorno: 7.500$

Mark Cuban, investitore miliardario e proprietario della squadra NBA dei Dallas Mavericks, è un altro famoso scettico di BTC, arrivando a definirlo “una bolla” nel 2017. Pur ammettendo che le crypto potrebbero essere uno "strumento finanziario affidabile", Cuban non ha smesso di criticare Bitcoin anche nel 2020 per la sua presunta complessità.

In un'intervista del 24 aprile con Anthony Pompliano di Morgan Creek Digital, Cuban ha ribadito il suo punto di vista di lunga data, secondo cui Bitcoin è troppo complicato da usare:

"Per prima cosa dovrebbe essere completamente comprensibile per tutti prima di dire che è un'alternativa all'oro come riserva di valore".

Cuban ha sottolineato che Bitcoin non è un grande mezzo di scambio, a causa della sua mancanza di fungibilità per beni e servizi:

"Posso scambiare più facilmente delle banane rispetto a Bitcoin, e posso mangiare quella banana prima che vada a male, così da avere tutto il potassio che mi serve per i miei allenamenti."

Nonostante le sue critiche, Cuban possiede una piccola quantità di crypto. Ad aprile 2020, l'investitore miliardario diceva di avere circa 130 dollari in Bitcoin. Nel 2017, Cuban aveva raccomandato di investire fino al 10% dei propri beni in criptovalute come BTC.

Ray Dalio: "Non credo che le valute digitali avranno successo nel modo in cui la gente spera"

  • Data della dichiarazione: 7 novembre 2020 
  • Prezzo di Bitcoin quel giorno: 15.500$ 

In un'intervista del 7 novembre con Yahoo Finance, Ray Dalio, manager miliardario di hedge fund e fondatore di Bridgewater Associates, ha affermato che a suo parere le valute digitali come Bitcoin non avranno successo nel modo in cui la gente spera. Dalio ritiene anche che le autorità globali "proibiranno" Bitcoin se il suo prezzo diventasse troppo alto.

Dalio ha anche criticato Bitcoin perché, a suo dire, non è un mezzo di scambio efficace né una riserva di valore, sostenendo che: 

"Teoricamente Bitcoin è un buon investimento, ma ci sono tre problematiche fondamentali: una moneta deve essere un mezzo di scambio efficace e deve essere una riserva di valore. Peraltro, i governi vogliono controllarlo. [...] Oggi non posso ancora acquistare il mio Bitcoin e comprare facilmente dei beni con esso."

Dalio, in seguito, ha ammesso che "forse mi sfugge qualcosa" su Bitcoin:

"Non riesco a immaginare che le banche centrali, i grandi investitori istituzionali, le imprese o le multinazionali inizino ad utilizzare Bitcoin. [...] Se mi sbaglio su queste cose mi piacerebbe essere corretto."

Dalio ha notevolmente ammorbidito la sua posizione nei confronti della criptovaluta, precisando in data 8 dicembre che BTC potrebbe essere una buona scelta per diversificare un investimento in oro. Nel 2017, il veterano degli hedge fund aveva definito Bitcoin una bolla.

Molte meno persone hanno criticato Bitcoin e le crypto nel 2020 

Sebbene molti abbiano criticato Bitcoin nel corso del 2020, la criptovaluta ha attirato meno opinioni negative da parte del grande pubblico rispetto agli anni precedenti.

Alcuni noti oppositori di BTC, come Warren Buffett, Bill Gates e Donald Trump, hanno parlato ben poco di Bitcoin quest'anno. Anche l'economista premio Nobel Paul Krugman, che nel 2018 aveva previsto un "crollo totale" di Bitcoin, si è astenuto dal commentare gli ultimi sviluppi.

Secondo i dati del sito web 99bitcoins, il 2020 è stato l'anno con il più basso numero di "necrologi" di Bitcoin sin dal 2013. Nei media monitorati da 99bitcoins, quest'anno BTC è stato dato per morto solo sette volte, rispetto alle 41 del 2019 e alle 93 del 2018.

L'anno in cui più persone hanno predetto più volte la fine di BTC è stato il 2017, quando si verificò l’ultima bull run prima di quella del 2020.

Analizzando il numero calante dei critici di Bitcoin, il crescente interesse delle principali banche e istituzioni finanziarie per le criptovalute e l’incredibile bull run di quest’anno, una cosa è chiara: le probabilità che le crypto spariscano sono sempre più basse.